Novità  
 
 EDITORIALI

 LETTERATURA
 Narrativa
 Poesia
 Critica

 ARTE
 Pittura
 Scultura
 Architettura
 Musica

 FILOSOFIA
 Epistemologia 
 Estetica

 Etica
 Politologia

 VARIA UMANITA'
 Didattica
 Pedagogia
 Politica
 Religione
 Scienza


PUBBLICAZIONI RECENTI

In Editoriali
Luciano Lelli,
Mia professione di fede in quanto liberale conservatore

In Didattica
Corrado Bagnoli,
Leopardi: scacco agli scrutini e a 30 anni di "competenze"

In Politica

In Politologia

In Religione
Rod Dreher, Gli USA si allontanano dal Papa: Rod Dreher svela perché
Luciano Lelli, Ricognizioni ad ampio raggio, non poco esacerbate
Marcello Veneziani, "Camerata" Bergoglio

 

 

 


Luciano Lelli
Valore e funzionalità della letteratura
Che cosa vale, a che cosa serve la letteratura (intesa soprattutto nella sua accezione di scrittura narrativa e in versi), oggi, in questo Terzo Millennio ormai pervenuto a fase di stanca e sfiduciata adolescenza? Il primo impulso spingerebbe a sostenere che la letteratura sta attraversando una stagione alquanto disgraziata, di devitalizzazione, di marginalizzazione dal ‘focus’ dei processi culturali prevalenti
(continua ...)
Pubblicazione: 13 04 2023


Luciano Lelli
Esacerbazione emotiva per i crimini russi (di Putin) nell’invasione della Ucraina
Orrore. Indignazione. Furore. Sconforto. Pietas. Mai avrei supposto che nel 2022 si potesse pervenire a siffatti livelli di abiezione e mostruosità. Non soltanto un  capo di nazione rivelatosi senza ombra di camuffamento despota sanguinario e massimamente criminale ha scatenato la sua feroce soldataglia contro una nazione per un cumulo di ragioni alla Russia tra tutte la più affine ...
Pubblicazione: 11 04 2023


Luciano Lelli

A Ferrara, in Palazzo dei Diamanti, visione della mostra «Il Rinascimento a Ferrara – Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa»
In Palazzo dei Diamanti, locazione eccezionale della mostra, l’architettura interna del quale è stata di recente ristrutturata, anche per ricavare in essa spazi estremamente qualitativi per l’allestimento di mostre temporanee, simbiotiche ma autonome rispetto alla notevolissima pinacoteca. Mentre camminiamo e osserviamo, lievitazione progressiva dell’incanto già menzionato. È davvero meritevole della più alta ammirazione la circostanza che in una città come questa non soltanto si diano alla conoscenza mostre temporanee di elevato livello ma che pure la location (non ho resistito all’impulso di adoperare l’anglismo) sia senza dubbio tra le più mirabili in funzione
Pubblicazione: 25 03 2023

Luciano Lelli
Considerazioni sulla disputa (artistica e finanziaria) tra Daniel Druet e Maurizio Cattelan
Uno dei rovelli euristici più praticati e di ardua esplicitazione nel campo complessivo della cultura concerne la struttura ontologica dell'arte iconica e il suo funzionamento concreto. Nella speculazione al riguardo del Novecento e contemporanea due tesi sono in competizione: l'arte è massimamente perizia mentale e manuale, atto conoscitivo ed espressivo di artefici estremamente abili nella rappresentazione "manuale" della realtà; l'arte è precipuamente attività mentale, non è la fattura elaborativa a sostanziarla ("l'artista non ha mai avuto mani" è, in argomento, l'interpretazione dell'epistemologo ed estetologo Luciano Nanni - come artista Nanni Menetti). La disputa menzionata nel titolo, di cui questo articolo tratta, forse sintomaticamente pone in prevalente evidenza la seconda congettura, soprattutto per la singolare adesione alla stessa dell'organismo giudiziario francese incaricato di sentenziare nel merito della disputa disputa
Pubblicazione:  28 01 2023


Luciano Lelli

A Venezia per visita della Biennale ed altre esperienze estetiche
Ora e qui, per me, celebrazione di cinquanta anni dal primo approccio alla Biennale d’Arte. Da quell’ormai lontanissimo approccio iniziale, se la memoria non mi inganna, mai ho saltato un appuntamento. Nel 1972 venni a visitare la Biennale quale membro di un gruppo capitanato da Renato Barilli, in quell’occasione curatore, assieme a Francesco Arcangeli, del Padiglione Italia. Partecipò alla spedizione anche Luciano Nanni.
Da quando a Venezia vengo con Rosanna mia consorte e qui permaniamo per alcuni giorni, articoliamo la visita in due tappe giornaliere molto dettagliate, la prima ai Giardini di Sant’Elena, la seconda alle Corderie dell’Arsenale...

Pubblicazione: 15 12 2022

Luciano Lelli
Ragionamenti, valutazioni e intenti nell'imminenza della giornata elettorale
Tra due giorni si vota, con anticipo di qualche mese, per il rinnovo del Parlamento italiano, ridotto nella quantità di deputati e senatori. Campagna elettorale estiva di bassa qualità, soprattutto quella delle fazioni di sinistra, impegnate a spargere fango e a denigrare gli avversari. I sondaggi profetizzano una larga prevalenza del centro-destra. Nelle due note qui introdotte argomento al riguardo e manifesto il mio orientamento, criticamente circostanziato. Se quale premier toccherà a Giorgia Meloni la presidenza dell'esecutivo, la grintosa leader di FdI avrà un compito più che oneroso da affrontare: terrificante crisi economica e finanziaria, avversione a tutto campo dei sinistri sconfitti, niente simpatia dei vertici di basso conio dell'Unione Europea, atteggiamento adeguato da adottare in merito alla guerra scatenata dalla Russia del despota Putin a devastazione dell'Ucraina, ... La speranza è sempre l'ultima a dissolversi, ma nella corrente occasione è difficile intravedere una via d'uscita di configurazione positiva
Pubblicazione: 23 09 2022

Luciano Lelli
Ulteriori considerazioni sulla scienza e gli scienziati perdurando la pandemia
Doverosa e pertinente una apprezzativa considerazione per la scienza e la tecnologia, per il contributo che nella corrente implacabile pandemia apportano alla difesa contrastiva delle persone. Non poche perplessità però riguardo ai comportamenti degli scienziati (o se dicenti tali) e dei tecnologi, palesatisi alquanto distanti dalle figure umane "ideali" che si sarebbe confidato essi incarnassero. Molti dei medesimi non repulsivi contro le sirene dell'ideologia e ignoranti in merito ai fondamenti epistemologici delle discipline che praticano, evidenziati nel secolo scorso da svariati studiosi di alta caratura, in testa ai quali campeggia Karl Raimund Popper. La scienza in ogni sua manifestazione si esprime quale congettura e realtà probabile, non come Verità e certezza
Pubblicazione: 15 03 2022


Luciano Lelli
Sulla mia totale empatia con la musica e sulla sua originale natura in quanto arte

Io non sono dotato di “orecchio” musicale di un qualche pregio, come esemplarmente evidenzia la mia pressoché totale inettitudine al canto. Fin da età infantile però ho avuto consapevolezza, in progressione di avvedutezza culturale, della estrema importanza esistenziale della musica e ad essa ho sempre riservato una vibrante attenzione fruitiva. Essendo bambino quindi adolescente, condizionato dalle preferenze dell’ambiente sociale di cui facevo parte, ho riversato un vivido interesse sui canti popolari e sulle canzoni di musica leggera sempre più accostabili con l’avvento della televisione e la fruizione presso che generalizzata del Festival di Sanremo. Ancora abbastanza bene rammento le esecuzioni delle maggiori star di quel remoto mio tempo: Nilla Pizzi, Luciano Tajoli, Giorgio Consolini, Alberto Rabagliati, Carla Boni Jula de Palma sono i primi nomi che m’affiorano nella memoria...

Luciano Lelli
Sentimento del sacro e voluttà di desacralizzazione
Incombe una catastrofe dalla quale, progressivamente, è afflitta l’intera umanità: la desacralizzazione. Sue manifestazioni prevalenti sono la riduzione in larga misura volontaria degli esseri umani alla terrestrità. La prevalenza e l’adesione incontrastate all’hybris
, inclinazione alla sovra estimazione delle potenzialità umane coltivata fin dalle prime espressioni dei progenitori più ancestrali sulla Terra ma, forse, lungo i millenni e i secoli mai tanto invasiva come nella contemporaneità. Ancora, la desacralizzazione opera come confidenza esorbitante nella dotazione intrinseca di potestà risolutrice dei problemi maneggiabile da presso che tutti gli individui. Altro suo connotato è la volontà e la voluttà di dissolvere l’aura di mistero che si ostina a circondare e permeare il tutto...

Pubblicazione: 23 02 2022

Luciano Lelli

Due contingenze casualmente sincroniche: i no vax e l'elezione, in Italia, del presidente della Repubblica
Nei giorni depressi attualmente scorrenti, due occorrenze attraggono l'attenzione  (entro un ventaglio assai variegato di intensità) della "gens italica": l'ormai annosa immanenza della pandemia da Coronavirus e l'imminente elezione del nuovo presidente della Repubblica. Qualche connessione strutturale tra i due eventi imperversanti? Presso che nessuna, a prima vista. Però, se Covid-19 non fosse, forse, evaso da un laboratorio cinese, Mario Draghi non sarebbe diventato capo del governo e candidato "naturale" alla suprema carica e il quadro politico italiano, senz'altro sempre con vistosi tratti di ripugnanza endemica, si presenterebbe comunque notevolmente diverso. La riflessione che segue  si occupa di due fenomeni in sé entrambi sorprendenti: la comparsa in campo dei cosiddetti no vax, individui strabilianti per le distorsioni mentali da cui sono caratterizzati, e la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale. Nell'argomentazione si sostiene che, per almeno tre motivazioni, sarebbe auspicabile che l'uomo di molti meriti, ignobilmente perseguitato e aborrito da legioni di nemici d'ogni specie certamente più di lui gravati da trave nell'occhio, sarebbe per lui e il Paese opportuno che nobilmente rinunciasse all'aspirazione presidenziale
Pubblicazione: 22 01 2022


 
Rainer Zitelmann
Socialismo, l'utopia di un esperimento condannato a non funzionare
Nel corso degli ultimi cento anni, il mondo ha visto l’avvicendarsi di più di una dozzina di esperimenti socialisti, che si sono però conclusi sempre nello stesso modo. Il constatare che il socialismo si sia rivelato un modello fallimentare in qualsiasi paese, in qualsiasi forma e in qualsiasi tempo è quindi un semplice dato di fatto
Pubblicazione: 17 11 2021 (in Sussidiario.net, 14 luglio 2020)


Francesco Boezi
Quell'ultimo muro della Chiesa che non si inchina alla sinistra
La Chiesa cattolica sta o non sta combattendo una battaglia contro quella che Joseph Ratzinger chiamava "dittatura del relativismo"? Le risposte possono differire. E, più in generale, non è semplice venire a capo di un quesito di questa portata. Bisogna anzitutto chiarire cosa significa "dittatura del relativismo". Le parole pronunciate dal teologo tedesco nella Missa pro eligendo che ha preceduto la sua elezioni vengono in nostro aiuto: "Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie"
Pubblicazione: 31 10 2021 (in il Giornale, 5 luglio 2020)

Gaia Cesare

"Salviamo il disaccordo". Appello contro l'omologazione
Alligna in tutto il mondo, con particolare virulenza negli USA, una inclinazione professata da una miriade di mentecatti a censurare, additare al pubblico ludibrio, reprimere e punire, escludere dalla comunicazione, imporre la mordacchia del silenzio. Vittime di siffatta ignobile aberrazione sono le persone che non si rassegnano alla dittatura del politicamente corretto, che ritengono doveroso e produttivo per la comprensione razionale della realtà criticare e dissentire, che non si associano supinamente alla masnada dei non pensanti ma che ritengono di potere e dovere usare nell'indagine dei problemi la propria testa. I violenti avvelenati dal mainstream sciaguratamente egemone pervengono addirittura a condannare e a depennare dal corso della storia personaggi anche di enorme rilievo con cosmica stupidità censurati per loro supposti crimini di razzismo, sessismo e consimili altre accuse proferite a casaccio, dall'abisso della più profonda ignoranza. Di essi la torma degli acefali soprattutto negli USA si accanisce a cancellare le testimonianze (monumenti e altre tipologie di riconoscente ricordo). La malvagia propensione non fermenta soltanto in America, anche in Italia si manifesta. Di essa è esemplare espressione il disegno di legge Zan contro l'omofobia, in realtà mostruosa intenzione statalista e totalitaria di colpire la libertà di pensiero e di opinione. Contro l'aberrante fenomeno rilevato, un drappello di intellettuali di buona qualità reagisce con un manifesto fin troppo garbato. Scrivo così perché contro coloro che si prefiggono di spegnere il diritto degli altri di pensare e manifestare in totale libertà le loro opinioni è legittima la più veemente delle reazioni

Pubblicazione: 28 04 2021 (in Il Giornale, 9 luglio 2020)

Raymond Burke

Correggere il Papa per obbedire a Cristo
Jorge Bergoglio, argentino insediato al vertice della Chiesa Cattolica, le vicende della quale altamente mi interessano e coinvolgono, non l'ho mai avvertito, fin dalla prima comparsa sulla loggia vaticana, come autentico sommo pontefice della Chiesa Universale. Mi è sempre parso inadeguato, impreparato, lontano dalle Scritture, dalla tradizione e dal magistero dei predecessori, paradossale in parole e opere. Sono stato presso che costretto innumerevoli volte a criticarlo, anche con asprezza, nulla condividendo delle sue fonazioni e dei provvedimenti con atteggiamento rancoroso assunti. Sono arrivato perfino a sostenere che, se appartenessi a una professione fondamentalista del Cattolicesimo, non esiterei a ritenere Bergoglio emissario del principe delle tenebre. Cresce a vista d'occhio la quantità di indagatori che considerano Bergoglio antipapa, poiché, tra altro, Ratzinger ha rinunciato all'esercizio del ministerium petrino non al munus. Essendo però i due "caratteri" indissolubili la quiddità papale afferisce tuttora a Benedetto XVI.
Bergoglio è individuo portatore di un cumulo di disvalori: tra di essi la rancorosità e la propensione alla vendetta. Chissà come avrà percepito il lucidissimo intervento dell'intemerato cardinale Raymond Burke, il quale non sembra mettere in dubbio la legittimità del carisma papale nel sedicente Francesco però ne riconosce la proclività ad errori di ogni sorta e proclama il diritto di tentare di correggerli, come atteggiamento testimoniante la fedeltà e l'obbedienza primaria a Cristo Gesù
Pubblicazione: 22 03 2021  


Luciano Lelli
Esultanza per la deflagrazione dello sgoverno giallorosso e moderata soddisfazione per l’avvento del governo presieduto da Mario Draghi
Con motivazioni risibili Mattarella, capo dello Stato iscritto nel libro paga dei sinistri (trattasi, ovviamente, di rozza immagine "fumettistica" per rammemorare che il personaggio è stato issato alla suprema magistratura dal capintesta d'allora dei sé dicenti progressisti), ha negato agli italiani il diritto di voto, per elezioni che avrebbero sancito il successo inequivocabile del centro-destra. Fosse dipeso dal residente in Quirinale sarebbe stato varato il Conte-ter. Non potendo avallare un siffatto grado di abiezione, l'uomo di vertice ha chiamato alla presidenza del governo Mario Draghi, probabilmente la scelta migliore (dopo la celebrazione delle elezioni). L'economista-banchiere di gran nomea deve però dimostrare fondato e reale il generalizzato apprezzamento riversato sulla sua persona. Le sue prime mosse generano in me qualche perplessità. Lo avrei preferito più perentorio e decisionista, nello stile della figura romana del dictator che, per la salvezza della Patria, sospendeva sostanzialmente tutte le magistrature della Repubblica; per un arco temporale prefissato e rispettato
Pubblicazione: 24 02 2021

Luciano Lelli
Due investigazioni, connesse dalla virulenza della contemporaneità
Pubblico in ritardo questo editoriale, dalla vorticosa evoluzione degli eventi reso oggetto di "storia" (di rilevanza tutt'altro che memorabile) più che di "cronaca", intesa come riflessione a caldo su avvenimenti in grado di suscitare forti reazioni emotive, se pure di volatile permanenza, appunto perché affossate dalla sovrapposizione ad essi di contingenze annichilatrici. Focus del primo pezzo: la meraviglia per l'abbarbicamento alla ultremediocre figura di Giuseppe Conte dei comunisti del PD e degli squinternati politicastri seguaci di Grillo il comico che non genera il riso. Argomento della seconda riflessione: l'entrata in scena dei vaccini anticovid, gestita come peggio non era presagibile da governo italiano, unione europea, capintesta dei Paesi dell'universo mondo
Pubblicazione: 23 02 2021

Luciano Lelli
L'ultimo libro di Giampaolo Pansa
Io lettore assiduo, attento, quasi sempre in sintonia, delle scritture (saggi critici sulla guerra civile in Italia, romanzi, articoli in giornali) di Giampaolo Pansa. Molto rincrescimento per il suo decesso. Da un paio d'anni all'incirca qualche motivo di allontanamento per una impuntatura tenace di Pansa riguardo alla da lui supposta vocazione dittatoriale di Matteo Salvini. Letto con partecipazione il testo da Pansa in lavorazione nell'imminenza del suo transito altrove. Enorme delusione. Brutta roba da tutti i punti di vista. Sarebbe stato meglio che l'abbozzo fosse rimasto inumato in un cassetto. Questo "romanzo?" non toglie rilevanza alla figura culturale di Pansa, ma insomma .....
Pubblicazione: 20 01 2021

Luciano Lelli
Dei rapporti umani e politici: rispetto, dialogo, tolleranza e liceità della reazione violenta
Nei rapporti umani è endemico un tasso di violenza più o meno spiccato. Lungo l’intero corso della storia. Esso si riverbera inevitabilmente nelle interrelazioni politiche nelle quali una controllata percentuale di animosità è perfino auspicabile altrimenti la pulsione innovativa e risolutrice dei problemi permarrebbe inespressa. Si è diffusamente convinti del fatto che, lungo un processo in corso da millenni, si realizzi incessantemente la civilizzazione umana: probabile che così sia; però non è forse manifestazione di pessimismo amaro la constatazione che gli esiti dell’itinerario sono purtroppo di consistenza infima [.....]
Pubblicazione: 03 01 2021


Luciano Lelli
Pandemia virale: stupidità e ignoranza degli individui umani
Per l’ennesima volta indotto dalla circostanza vigente a discettare in modalità di non esperto del Coronavirus, tornato dopo l’allentamento estivo a imperversare in Italia, così come in quasi tutti i territori dell’universo mondo. Quali ulteriori discorsi in proposito sono stimolato a formalizzare, dalla mia tensione esplicativa, dopo le innumerevoli considerazioni da mesi appuntate in questo zibaldone? Ribadisco il mio disappunto per la dotazione veramente scarsa di intuizione profetica: con convinzione ho più e più volte preconizzato una sollecita estinzione del virus, reputandolo all’inizio della stagione estiva ormai definitivamente languente. Invece, è esplosa la seconda ondata ad inverno ancora non immanente, la quale sembra intenzionata a flagellare l’intera umanità con pulsione distruttiva non meno catastrofica di quanto avvenuto nella prima fase
Pubblicazione: 23 12 2020

Luciano Lelli
Considerazioni sconcertate e sconfortate sulle elezioni presidenziali in USA

Pare, dunque, che a prevalere nelle elezioni presidenziali in USA, sia pure di assai stretta misura, sia il candidato democratico Joe Biden. La previsione che tale evento venga a breve accertato e formalizzato genera in me una reazione di sconcerto e sconforto. Come è possibile che una risicata maggioranza di americani (milioni e milioni di individui, comunque) abbia assegnato il proprio suffragio a un tizio come Biden? .....
Pubblicazione: 06 11 2020

===================================================================================================================
Luciano Lelli
Della connessione strutturale tra etica e politica
Argomentazione abbastanza estesa sulla relazione essenziale e imprescindibile tra etica e politica. Tesi fondativa del saggio: la concezione dell'etica come "sole" e della politica come suo "pianeta". Il testo si profonde in una analisi di ampia estensione se pure non esaustiva dei connotati che qualificano una pertinente etica e dei risvolti concettuali e operativi che attoscano l'etica rendendola, ciascuno e complessivamente, realtà distopica. Con intenzionale riferimento al sinolo che intreccia "ontologicamente" etica e politica, operazione ricognitiva di similare configurazione è riservata alla identificazione dei caratteri che rendono antinomicamente di alto valore ideale e prassico o ineluttabilmente degradata la politica. Il riferimento "realistico" è alla corrente situazione italiana ove in desolata coerenza imperversano etica distopica e politica gestita sotto ogni livello di decenza valoriale. La riflessione approda, in chiusura, al noto rigetto della concezione del sommo Platone secondo il quale la buona politica comporta il governo dei filosofi effettuato dall'eminente epistemologo K. R. Popper. Assai probabile che, nella circostanza, Popper sia incorso in un misreading (inappropriata conoscenza) per eccesso di passione argomentativa: non apprezzando la perspicua convinzione platonica che per funzionare adeguatamente uno Stato è necessario che sia governato dai filosofi (ossia i migliori, i più colti, i più onesti, i più solleciti del bene comune e degli interessi dei cittadini)
Pubblicazione: 28 10 2020

Luciano Lelli
Razzismo, Fascismo, Populismo, Sovranismo: parole usate come pietre
Nel mondo intero, ma soprattutto in Italia, pullulano i mentecatti. Sono, con riferimento all'ambito argomentativo nel titolo considerato, gli individui che, nei discorsi e nelle scritture in cui sciaguratamente si azzardano, saziano le bocche e i piccoli cervelli con termini abusati, standardizzati, semanticamente indeterminati, sostanzialmente ignorati nelle loro storia e semantica. Le quattro parole nella mia riflessione passate in rassegna critica sono complesse, polivalenti, implicano una ricognizione concettualmente e storicamente molto articolata. Eppure, c'è una miriade di tizi, anche intellettualoidi, che se ne servono con impavida sicumera, sparandole ad ogni pie' sospinto come se esse contenessero in sé una sostanza designativa univoca e lineare. Le persone non bacate da ideologismo quasi inevitabilmente sinistrorso sono coscienti che così non è, che esse hanno uno spessore semantico articolato tanto da mettere in guardia avverso la loro assunzione acritica, a guisa di scervellati mantra. L'aspetto più grottesco della questione è che gli acefali i quali spasimano per denigrare gli avversari/nemici accusandoli di razzismo, fascismo, populismo, sovranismo, contestualmente lordano se stessi, in quanto portatori dei disvalori che essi reputano  trista eredità di quanti dissentano dai dettami schematici, asfittici, sterili e dissimulatori privilegiati delle loro fazioni. Al riguardo è veramente icastico l'apoftegma di Ennio Flaiano il quale, con esemplare dizione, scrisse che i "fascist" si dividono in due categorie, i fascisti tali sé considerantisi e gli antifascisti
Pubblicazione: 03 10 2020


Marcello Veneziani
Il Papa che si dimise
Sono trascorsi sette anni dal drammatico giorno in cui Joseph Ratzinger papa Benedetto XVI in lingua latina annunciò la rinuncia all'esercizio del ministero petrino. Egli addusse a motivazione del clamoroso gesto la progressiva attenuazione delle energie fisiche e mentali indispensabili per operare quale capo della Chiesa e vicario di Cristo. Certamente non ha barato con la giustificazione dichiarata: con tutta probabilità però altre concause intervennero. Con estrema lucidità investigativa  e accorata intensità papa Benedetto percepiva la crisi della religione cattolica, coincidente con quella della cultura e della tradizione europea e occidentale in toto. Ateismo, relativismo, nichilismo: ecco i disvalori contro i quali egli si era intrepidamente battuto, divenuti nella mentalità di una massa in lievitazione di individui "valori".
Purtroppo i porporati detentori del diritto di scelta del successore del Principe degli Apostoli hanno assunto la decisione più inverosimile e sciagurata (se fossi "infantile" praticante sosterrei la convinzione che essi hanno agito ad assecondamento della determinazione a prevalere del Satana): innalzando al papato un tizio senza arte né parte, privo di cultura, portatore della sacralità di uno scarafaggio, totalmente alieno alla tensione al Trascendente, esclusivamente impegolato nella dimensione mondana, nei condizionamenti del "secolo".
La grottesca figura dell'argentino di bianco malamente vestito ha accentuato con le sue dissennate iniziative l'immanenza dei disvalori dal predecessore rilevati e osteggiati. Marcello Veneziani, intellettuale libero dagli schematismi ideologici che le menti di moltissimi "esegeti" ottundono e frastornano, argomenta sulla situazione da me a grandi linee considerata con acutezza di intendimento
Pubblicazione: 14 08 2020 (in La Verità, 28 febbraio 2020)

Luciano Lelli

Io e la letteratura, fino a quest'era d'imperio del WEB
In questo ampio testo di non recentissima elaborazione do corso a una sorta di bilancio delle mie frequentazioni letterarie dall'adolescenza alla corrente mia età pervenuta alla senescenza. Genera contestualmente in me diletto e nostalgia la rievocazione sintetica della ventina (più uno) di scrittori (narratori e poeti) con i quali intensamente mi sono cimentato, leggendoli e rileggendoli. E' pertanto nel merito adeguata la constatazione che essi hanno sostanziato la mia personalità culturale, evidenza per la quale io sono persona costituita dagli apporti spirituali, etici e cognitivi assorbiti dalla insigne compagine di eminentissimi maestri del pensiero sub specie di immagini e della parola letterariamente sacralizzata. Opportuno è che io qui precisi non essere stati i rammemorati con accenni critici di caratterizzazione i soli autori che mi hanno sostanziato: essendo io per decenni e decenni stato lettore quotidiano vorace e infaticabile (la bulimia d'approccio tuttora alla grande mi contrassegna), anche con altri narratori e poeti - dei quali in questa rassegna sintetica a posteriori per la sua essenzialità non faccio cenno - ho spesso vividamente interloquito. Il bilancio complessivo nella memoria formulato è anche spunto e occasione per interrogarmi sulla mia velleità di scrittore, sia di prose che di testi in versi. Con disincanto rilevo che io ho congegnato parole soprattutto per me stesso (se si prescinde dalle assai numerose scritture argomentative attinenti alla pedagogia e alla didattica che ho redatto e pubblicato in una molteplicità di volumi, saggi e articoli)
Pubblicazione: 13 06 2020

Andrea Cionci
I preti che dicono "no" a Bergoglio
Ho più e più volte esplicitato la mia anti-patia per Giorgio Bergoglio. Sorta in me istintiva fin dal momento in cui l'individuo, stralunato e sciamannato, apparve sulla loggia di San Pietro. Negli oltre sette anni da allora trascorsi l'anti-patia ha in me assunto forma di distanza cosmica e avversione per i comportamenti dell'uomo, rancoroso, vendicativo, dissimulatore, impegnato in un'opera esecrabile  di compartecipazione alla dissoluzione della civiltà occidentale e di stravolgimento della Chiesa Cattolica, mediante disgregazione dei suoi fondamenti, Scrittura, Tradizione e Magistero. Io fatico a dichiarare me stesso fiducioso nell'esistenza di Dio o perennemente avvolto nel dubbio al riguardo: metto però la mano sul fuoco a sostegno della convinzione che l'argentino in interiore cordis professa  il più integrale ateismo (del resto non sarebbe il primo capintesta del Vaticano a non credere nell'Essere della Divinità). L'articolo qui e così introdotto presenta posizioni duramente avverse alle emissioni verbali e agli atti di governo del tizio fiondato sul soglio petrino, forse con procedura illegittima, sostenute da una pletora di ecclesiastici in esponenziale progressione quantitativa, i quali si spingono fino all'accusa a Bergoglio di apostasia ed eresia
Pubblicazione: 03 06 2020 (in Libero quotidiano, 23 maggio 2020)

Giancristiano Desiderio
Siamo ormai ostaggio del partito dei giudici
Propongo una pertinente argomentazione scritta mesi addietro, ancora totalmente attuale, anzi più di allora. Informazioni in corso di emersione evidenziano i comportamenti deontologicamente aberranti di magistrati di vertice. L'ordine giudiziario anche nei momenti di più cupo flagellamento della pandemia ha imperversato e tuttora in modalità forsennata opera per individuare i responsabili dei decessi nelle case di riposo. Nessuno in specifico è responsabile: tutti eravamo impreparati, in prima fila i politici e gli stessi magistrati. Una dittatura giudiziaria è l'evoluzione più esecrabile. Urge che la magistratura sia riformata, anche con provvedimenti duri e clamorosi, e fatta rientrare nelle sue funzioni istituzionali. Basta esondazioni, sia consentito a una classe politica rinnovata e al servizio dei cittadini di poter positivamente operare, senza avere sulla testa la spada di Damocle brandita dall'ordine giudiziario deviato
Pubblicazione: 31 05 2020 (blog di Nicola Porro)

Luciano Lelli
Tra pre-visione e sogno: ombre e luci oltre l'esplosione della pandemia pestilenziale
Da oltre tre mesi, come gran parte degli altri Paesi affini per civilizzazione ed evoluzione tecnologica, l'Italia in situazione di segregazione generalizzata dei cittadini entro le mura domestiche. Il cosiddetto lockdown dovrebbe essere agli sgoccioli: se il Covid-19 davvero è debellato (o sua sponte batte in ritirata) che cosa accadrà in Italia per incidenza della pandemia massacrata da una crisi economica di gravità probabilmente apicale? Non è escludibile che dopo un certo lasso di tempo impiegato in sospiri di sollievo e coltivazione di propositi di palingenesi, i comportamenti rifluiscano nell'alveo consueto, grevi, depressi, malmostosi, farciti di negatività. Quando invece sarebbe indispensabile una vera e propria renovatio, sostanziata dalle innovazioni che nell'articolo vengono a maglie larghe passate in rassegna .....
Pubblicazione: 16 05 2020

Luciano Lelli
Per una convivenza non endemicamente conflittuale tra le Nazioni e le persone umane: l'opzione luminosa e numinosa per il Liberalismo
Dopo molta attività di pensiero e impegno di studio a raggio assai espanso, ho elaborato l'ampio saggio allegato a questa presentazione, con il proposito prevalente di specificare in primis a me stesso la mia collocazione ideale e valoriale in un contesto politico (globale e nazionale) connotato con egemonia sconcertante da caratterizzazioni di assai mediocre qualità e pure peggio, designabili (con ricognizione parziale) ideologismo post-marxista, improvvisazione, voluttà di prevaricazione, dissimulazione, banalità, sradicamento, scissione dalla cultura, retorica di infimo rango, convinzione acefalica di risiedere nella verità, sfrontato immoralismo, .....
A contrasto dell'accennata cloaca di disvalori da una galassia di individui praticata (come impudenti condizionatori delle coscienze o schiavi ideologici), io ritengo imprescindibile l'adesione al principi, agli ideali e ai valori del Liberalismo, quali una lunga schiera di menti eccelse ha individuato e teorizzato (i maestri maggiori nel saggio sono esplicitamente presentati con sintesi delle loro pronuncie più originali). Alla parola "Liberalismo" io abbino, per specificare la mia collocazione, il termine "conservatore": con detta dizione non mi associo per altro al significato usuale, punteggiato di apprezzamento negativo. "Conservatore" significa nella mia denominazione persona che preserva valori e ideali di protratta e poliforme fondazione filosofica, condensati nel saggio in una decina di parole-chiave
Pubblicazione: 20 04 2020

Eleonora Barbieri
"Niente certezze assolute ma idee sempre migliori"
Una illuminativa intervista all'epistemologo Giulio Giorello, nella quale il rilevante studioso, con riferimento alla incredibile situazione dell'orbe terracqueo aggredito dall'invisibile e micidiale Coronavirus, specifica, con rigorose riflessioni, la natura e il funzionamento della scienza, chiamando in causa a sostegno delle sue asserzioni straordinari uomini di pensiero: Spinoza. Kant, Leopardi, Russell, Popper. Le puntualizzazioni di Giorello sono quanto mai opportune in una contingenza nella quale esperti e sedicenti tali in combutta con individui che campano di politica nulla di nulla sapendo discettano in fiero contrasto tra di loro di virologia, infettivologia, pandemia et similia, basando i loro opinabilissimi discorsi su ignoranza assoluta dei fondamenti epistemologici che dovrebbero sostenere ogni tesi aspirante a dignità di scienza
Pubblicazione: 20 04 2020 (in il Giornale, 19 aprile 2020)

Gian Guido Vecchi
Sarah, il cardinale amato dagli oppositori di Francesco: "Chi è contro il papa è fuori dalla Chiesa"
Lunga intervista al cardinale Robert Sarah, nella quale il porporato africano compie una analisi di straordinaria incisività della esiziale crisi che attanaglia la civilizzazione occidentale, alla quale sciaguratamente concorre la Chiesa Cattolica con una catena di aberrazioni comportamentali e concettuali a cui si abbandonano preti, vescovi e cardinali. L'intervista prende le mosse da un recente volume pubblicato dall'alto prelato, Le soir approche e déjà le jour baisse. Ammirevoli e di alto livello sono la sapienza teologica e la perizia argomentativa che il cardinale palesa nell'intervista. Egli, con perfetto spirito cristiano, proclama la sua totale comunione di spirito e di visione con Bergoglio (che l'ha irosamente trattato, secondo il suo spregevole costume, a proposito della vicenda di un'ulteriore pubblicazione di Robert Sarah, il volume Dal profondo del nostro cuore, alla stesura del quale ha collaborato il vero papa Benedetto XVI). Sarah si prostra in tutta umiltà dinnanzi a Bergoglio; però, implicitamente, si pone a distanza siderale dall'alieno argentino: perché tutte le malversazioni che il prelato africano censura e rampogna, nelle azioni di preti, vescovi e cardinali, sono proprio quelle che il Bergoglio quotidianamente propina e i cattivi maestri che Sarah redarguisce sono proprio gli ecclesiastici che acefalicamente si abbandonano agli stravizi dal capo del Vaticano sommamente prediletti
Pubblicazione: 22 02 2020 (in Corriere della Sera, 19 ottobre 2019)


Maurizio Blondet
Il Cardinale Robert Sarah: "Fermate l'immigrazione o per voi sarà la fine"
Recensione del libro "Le soir approche e déjà le jour baisse" del cardinale guineano Sarah, uomo di salde e ferme convinzioni  e mente speculativa di rilevante caratura. Il punto focale del testo riguarda la questione più problematica e dirompente che attanaglia l'Europa e l'Italia, l'immigrazione clandestina/invasione di milioni soprattutto di africani. Il cardinale anch'egli africano è uno dei pochi ecclesiastici d'alto livello gerarchico a percepire la drammaticità del problema che i burocrati europei e i politicanti italiani non riescono proprio a intendere nella sua primaria e distruttiva immanenza. L'invasione va bloccata perché essa procura e progressivamente sempre più ciò accadrà danni colossali all'identità culturale, sociale, umana degli europei tutti. "Bisogna fare di tutto perché gli uomini possano restare nel Paese nel quale sono nati", sostiene l'eminente prelato, in contrasto con l'atteggiamento scervellato di Bergoglio, così nettamente riconoscendo che l'emigrazione selvaggia dall'Africa è di grave nocumento per la sopravvivenza e lo sviluppo del continente nero, come del resto già rilevato da pontefici autentici quali Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e non agevola affatto i singoli evasori dalle loro terre natie, in Europa sfruttati, non sopportati, quasi di necessità costretti a esistenze squallide, malavitose, irregolari e criminaloidi
Pubblicazione: 27 01 2020


Luciano Lelli
Elezioni regionali in Emilia-Romagna: endorsement per Lucia Borgonzoni
Estraneo a ogni intento propagandistico, per tre motivi la mia opzione elettorale sarà per la senatrice leghista Lucia Borgonzoni, vigorosamente sostenuta nel suo impegno per diventare governatore dell'Emilia-Romagna dal leader rampante Matteo Salvini. Cinquant'anni di potere comunista hanno pietrificato l'ex partitone rosso ormai incapace di innovare e bene amministrare, con un politico di scarsa qualità come l'aspirante alla conferma Stefano Bonaccini. La mia insofferenza personale  per i metodi gestionali e la protervia pedagogica dei sinistri non potrebbe essere più espansa: godo, pertanto, tutte le volte in cui, come da anni fortunatamente succede, essi subiscono sonore legnate elettorali. Motivo di maggiore rilevanza: spasmodicamente confido che la sconfitta nelle elezioni regionali in Emilia-Romagna sgretoli o almeno induca a ulteriore depressione il più cloacale governo nella storia dello stato unitario italiano: quello, ovviamente, generato dall'unione disgustosa dei comunisti e dei grillini
Pubblicazione: 22 01 2020


Luciano Lelli

Dio e il diavolo figure coessenziali
Per millenni è stata dall'umanità professata la convinzione che tutto il creato è governato da Dio, all'azione del quale si oppone il demonio. Negli ultimi due secoli, per impulso precipuo dell'Illuminismo, la figura del maligno è stata costantemente e anzi progressivamente marginalizzata. Anche la Chiesa Cattolica, imperante sciaguratamente in Vaticano Jorge Bergoglio, si è tutta arroccata "nel secolo", con egemonia della credenza che il male che flagella il genere umano sia insito in una pletora di individui iniqui (i ricchi e potenti) responsabili di ogni malversazione (distruzione del pianeta tramite alterazione del clima, oppressione dei cosiddetti poveri, subordinazione di tutti e tutto alla prevalenza dei loro laidi interessi e privilegi, .....). Io grandemente fatico a confidare in pienezza totale di adesione nella Presenza dell'Assoluto e, a maggior ragione, nell'immanenza ontologica di lucifero implacabile oppositore. Per l'assidua, insopprimibile mia vocazione all'analisi razionale sempre e comunque disincantata. Però, se si espunge il principe dalle tenebre, anche il Dio largamente antropologico delineato dalla teologia cristiana esce di scena assieme al suo sempre sconfitto competitore. D'altronde, considerando i comportamenti di un'infinità di individui afferenti a un ventaglio espanso di categorie ideologiche (ad essi in testa essendo lo squallido uomo di Buenos Aires), tale sterminata moltitudine di assatanati si fatica a comprenderla fuori dall'ipotesi che essa sia con condivisa coscienza o inconsapevolmente al servizio del distruttore
Pubblicazione: 16 12 2019

Antonio Socci
Papa Francesco, i veri numeri che sbugiardano il pontefice
Ho esitato prima di collocare questo articolo, scritto da Socci alcuni mesi fa ma tuttora totalmente attuale, essendosi anzi la situazione in esso descritta ulteriormente aggravata, nel settore riservato alla tematica religiosa, ritenendo che esso con più pertinenza afferisca alle questioni della politica. Perché nei comportamenti "pastorali" (sic!) di Jorge Bergoglio, io sono convinto che nulla abbia a che fare con l'autentica religione cristiano-cattolica, dall'argentino totalmente ignorata (come storia, Scritture, Tradizione, Magistero), privilegiando il pessimo individuo le cose del "secolo", ovvero sia la politica, interpretata da lui, con voluttà partecipativa ebbra, in accezione sinistrorsa e para-marxista. Socci crudamente rileva che tra il popolo cristiano e il falso pontefice si dà una divaricazione progressiva: nel senso che quanto da lui sostenuto viene spietatamente rigettato da quelli che dovrebbero essere suoi seguaci. Mia convinzione è pure che il Bergoglio sia uno straordinario dissimulatore del proprio ontologico ateismo (del resto egli spasima per i maomettani, dell'arte della dissimulazione cultori magistrali). Se professassi una visione fideistica e millenaristica dell'Essere, proclamerei che il Bergoglio è messaggero del Satana nel contingente momento storico trionfatore (del resto fu il profetico papa eminentissimo Montini ad affermare che il Maligno si aggirava nei palazzi del Vaticano...)
Pubblicazione: 03 12 2019 (in Libero Quotidiano, 28 maggio 2019)


Luciano Lelli
Tre esternazioni connesse dalla concomitanza
A proposito di un giudizio ambiguamente espresso dal deputato leghista Vito Comencini su Sergio Mattarella e dell'intervento della magistratura con accusa di vilipendio del Capo dello Stato. Il tutto nella più assoluta ignoranza delle consapevolezze che un minimo di conoscenza dell'epistemologia congetturalista esigerebbe fossero possedute almeno al livello istituzionale dei giudici inquirenti.
Disgusto suscitato dai politicastri comunisti (incistati nel PD) e afferenti alla cosiddetta sinistra tutta, allorché intervengono in un talk show televisivo. Ghigno di ribrezzo allorché gli altri argomentano, continue interruzioni. Io non resisterei a siffatte provocazioni, passerei a vie di fatto.
Esecrazione contro la Turchia maomettana e solidarietà vibrante con i curdi aggrediti. Ennesimo criminale comportamento di un autocrate (Recep Tayyip Erdogan) che sì è ammantato della feroce legge islamica a fondazione dei suoi delitti. Solidarietà sconfinata con i fierissimi curdi e in specie con le meravigliose combattenti di tale martoriato popolo. Radicale presa di distanza dalla decisione del presidente USA di abbandonare i curdi alla voluttà di sterminio dei turchi
Pubblicazione: 28 10 2019

Luciano Lelli
Due problemi: uno grottescamente gonfiato, l'altro non percepito
Intruppati per sudditanza alla pifferaia svedese adolescente Greta Thunberg dal grugnetto perennemente contratto dall'indignazione e dal disgusto, milioni di studenti dell'intero mondo si sono astenuti dalle lezioni per protestare avverso i cambiamenti climatici, dei quali non sono noti a livello scientifico i responsabili. Meglio avrebbero fatto a permanere a scuola, magari dediti alla conoscenza autentica di un fenomeno importante, contro il quale è ridicolo protestare ignorandone la natura e le evoluzioni.
Avendo Matteo Salvini staccato forse improvvidamente la spina al governo del quale era
magna pars e agguantato il potere in immonda copulazione con i grillini i comunisti del PD, è ripresa l'invasione degli africani, sempre per antonomasia "disperati". I minus habentes italioti al governo in combutta con i fecali burocrati europei discettano di redistribuzione. Illusione ed ennesima turlupinatura per l'Italia che sarà costretta ad accollarsi gli africani che non fuggono dalla guerra e dalla fame ma mirano a campare a sbafo senza nulla fare per il mantenimento decoroso di sé. Come è possibile non comprendere che l'unica soluzione sensata del maggior problema sociale e politico contemporaneo è impedire l'invasione e "costringere" con ogni mezzo i nati in Africa a restarci, impegnandosi al massimo per la qualificazione di sé e lo sviluppo dei loro Paesi?
Pubblicazione: 27 10 2019

Luciano Lelli
Considerazioni non amichevoli sull'esordio del governo giallorosso presieduto da Conte Giuseppe
Ieri (5 settembre 2019), dopo giorni di ripugnanti patteggiamenti, ha giurato il governo giallorosso che sostituisce quello giallo-verde, sempre con la presidenza di Conte Giuseppe. Secondo una opinione generalizzata, è entrato in scena il governo più sinistrorso nella storia della Repubblica Italiana, quindi il più nemico del popolo e quello che fa presagire il massimo danno per la disgraziata popolazione italica; anche per l’infima qualità dei soggetti ai quali sono state attribuite le responsabilità ministeriali.....
Pubblicazione: 10 09 2019

Luciano Lelli
Del clamoroso avvinghiamento politico di comunisti e grillini e degli errori nei quali è incappato Matteo Salvini
“Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia”. Sono più che consapevole del fatto che iniziare una nota sul ritorno al potere dei comunisti, ovviamente senza consenso dei cittadini, secondo lo stile classico della “democrazia popolare”, con l’incipit di Ultime lettere di Jacopo Ortis, romanzo epistolare di Ugo Foscolo, è senza dubbio rimando letterario esagerato, al massimo enfatizzato. D’altronde, come diffusamente si sa, la storia una prima volta si esprime in tragedia (quindi in modalità drammaticamente nobile) successivamente replica se stessa in forma di farsa.....

Pubblicazione: 30 08 2019
=================================================================================================================================
Luciano Lelli
Squagliatosi vivaddio l’osceno connubio tra grillini del M5S e Lega salviniana
Finalmente, come da tutte le persone ragionanti auspicato, il fecale avvinghiamento tra M5S e Lega per iniziativa di Matteo Salvini è stato sgrovigliato. Se l'Italia fosse un Paese autenticamente democratico, serenamente l'autorità di scegliere sarebbe con immediatezza riconosciuta al popolo asserito dalla Costituzione sovrano. Invece è ormai certo: a guisa di meretrice per la quale tutti i partner sono assimilabili e intercambiabili purché arrechino vantaggi e prebende il M5S rigettato dalla Lega si accinge a copulare con i comunisti del PD, i quali urlano in continuazione "democrazia, democrazia" della stessa essendo i peggiori nemici. Il Mattarella celebrerà la catastrofica, delittuosa unione, così varando il governo più sinistrorso e sinistrato della storia italiana, in spregio dell'orientamento della stragrande maggioranza degli italiani che ritengono il ricorso al voto la sola soluzione sensata, razionale, in linea con gli interessi del Paese. Il lurido matrimonio tra le due "debolezze" politiche nazionali (entrambe massacrate dallo scorso anno in tutte le consultazioni eletttorali e quindi totalmente delegittimate a governare) durerà poco e sarà tempestoso, oltre che devastante per i provvedimenti che i due deliranti soci prenderanno.. Quando finalmente si tornerà all'opzione, la sola democratica, del voto, i due compagni di merende usciranno distrutti dalla prova elettorale: ma nel frattempo avranno combinato sconcezze e abomini talmente colossali da affossare il derelitto Paese da tali repellenti masnade di ideologizzati vessate. Certo, tutto sta avvenendo nel rispetto della "forma" prevista dalla esausta Costituzione del 1948: ma sui formalismi dovrebbe prevalere la democrazia sostanziale che non è abbarbicamento agli scranni dei capintesta politicastri, ma generoso e disinteressato servizio per il bene comune del Paese
Pubblicazione: 26 08 2019
  

Luciano Lelli
Invasioni barbariche del Terzo Millennio
Ripropongo qui un testo elaborato alcuni anni addietro, ancora connotato da piena attualità, perché la tematica in esso trattata è lievitata ulteriormente nella sua drammaticità, senza che l'Europa abbia in merito acquisito netta coscienza. Il blocco dell'invasione degli stranieri soprattutto africani è il maggior problema dell'Occidente: tutti gli altri sono risolvibili se esso viene affrontato con razionale consapevolezza della sua primarietà. Lo stanno comprendendo sempre di più le genti d'Europa che massicciamente attribuiscono il loro consenso elettorale ai leader politici che promettono di impegnarsi nella opposizione estrema all'invasione. In Italia la Lega di Matteo Salvini, il quale sta dimostrando che un risolutivo contrasto al catastrofico fenomeno è realizzabile, ottiene da mesi risultati elettorali strepitosi. così come avvenuto in molti altri Paesi europei nelle recenti elezioni per rinnovo del Parlamento continentale. E' ignobile e stupefacente il comportamento di alcuni indegni capi di governi (Macron e Merkel) e dei burocrati incistati a Bruxelles che, in luogo di opporsi con fierezza e lungimiranza all'invasione, la tollerano riversando le nefaste conseguenze della quale in specie sull'Italia e addirittura, invece di contrastare con orgoglio, sentimento della propria forza e consapevolezza del pericolo che l'Europa corre a causa dell'occupazione progressiva da parte dei maomettani, calano le braghe al cospetto delle loro proterve pretese, li blandiscono, ne scusano le atroci mattane, supponendo da ebeti di acquetarli così, non comprendendo che tal feroce gentaglia legge l'acquiescenza quale debolezza, intende soltanto il linguaggio della forza e della violenza, si fa un baffo dell'illusione dei mentecatti europei che palpitano da stupidi cosmici per l'inclusione di siffatti invasati in nessuna maniera integrabili e assimilabili
Pubblicazione: 10 06 2019

Luciano Lelli
In memoria di Andrea Camilleri
Alcune riflessioni a caldo sulla figura e l'opera letteraria di Andrea Camilleri, appena congedatosi dall'esistenza. Ai suoi testi narrativi, in specie quelli incentrati sul personaggio del commissario Salvo Montalbano, ha arriso un vasto successo (di acquirenti: chissà poi se anche lettori). I mezzi di comunicazione di massa lo stanno celebrando come se fosse scomparso un gigante della letteratura. A me non è mai sembrato tale, soprattutto per il suo stile di scrittura, fuori tempo e fuori luogo. La buona sorte di detto autore è stata generata dalla trasposizione  televisiva dei suoi racconti su Montalbano, indubbiamente e per amplissimo periodo felice, attraente, con tratti di originalità, realizzata assai spesso a livelli davvero elevati di eccellenza
Pubblicazione: 18 07 2019

Luciano Lelli
Lettera aperta al cardinale Gianfranco Ravasi
Da molti anni sono un attento fruitore dei messaggi dell'attuale cardinale Ravasi, teologo, esegeta della Bibbia d'alta sapienza, comunicatore estremamente efficace, sia con la penna che con la parola orale. Da qualche tempo però la pregnanza delle sue letture della realtà in chiave religiosa ed esistenziale si è alquanto illanguidita, probabilmente per sudditanza a un personaggio d'infima qualità quale l'attuale capo del Vaticano Giorgio Bergoglio. Non mi è piaciuta di recente la critica superficiale di Ravasi alle manifestazioni di religiosità del leader leghista Matteo Salvini, supposto tout court profittatore e ipocrita. Ma rispetto all'ipocrisia dell'argentino con tutta probabilità falso vicario di Cristo, quella di Salvini è minuzia, cosa irrilevante, anzi, neppure come tale annoverabile
Pubblicazione: 04 07 2019


Luciano Lelli
Prima e dopo le elezioni: in Italia e in Europa
Trascorsa una settimana dalla celebrazione del rito ricorrente delle elezioni - stavolta per il rinnovo del Parlamento Europeo, tutto è tornato nell'alveo consueto: contrapposizioni ideologiche apocalittiche, insulti, manovre di basso conio, spurghi emotivi, previsioni acrobatiche di stampo in prevalenza catastrofistico, ... La circostanza - per altro forse da sempre persistente - che dovrebbe stupire è l'nterpretazione antitetica della stessa realtà: secondo i litigiosissimi partner di governo sono state realizzate comunque rilevanti iniziative di miglioramento; secondo le opposizioni tutto è schifo e malaffare e disgrazia progressiva ... In ogni caso io manifesto l'avviso che l'esito della recente consultazione, con il successo innegabile dei critici e degli ipercritici degli assetti ormai sclerotizzati nella sé dicente Unione Europea, sia sviluppo apprezzabile e positivo, sia per l'aggregazione europea che per la comatosa situazione politica italiana: perché, funzionando quale forte shock, potrebbe/dovrebbe indurre tutti a una riconsiderazione analitica radicale di quanto è stato posto in essere (malamente) e di quel che è indispensabile mutare. Sarebbe in ogni caso evoluzione di buona caratura se anche i numerosi obnubilati mentali tentassero di impegnarsi nelle ardue arte e scienza del pensiero
Pubblicazione: 04 06 2019

Luciano Lelli
Dei maomettani fiondatisi in Italia e dei loro arroganti abbigliamenti
Nei confronti degli stracci coi quali si bardano gli adepti del tandem Allah e Maometto provo una progressiva Real Repugnanz. Non ovviamente per rifiuto di una moda d'abbigliamento. Il fatto è che gli islamici maschi e soprattutto femmine (se non coartate a ciò dalla violenza maschile endemica nell'ideologia  mussulmana) testimoniano anche con l'attaccamento ai loro orridi indumenti tradizionali la distanza e l'avversione contro la gente (di cultura in senso lato cristiana) in mezzo alla quale si sono con pulsione aggressiva insediati, poiché qui pervenuti quali immigrati clandestini/invasori. Quale il motivo della istintiva repulsione? Velo, burka, niqab, galabia e simili nefandezze evidenziano una intenzione generalizzata che solo alle menti intorpidite dei sinistri et similia sfugge: la più proterva volontà di non integrazione, l'irrisione dell'inclusione, che i mali individui, disertati dalla propria storica ed ontologica identità, evocano acefalicamente quale tipologia privilegiata del rapporto umano e sociale con gli allotri qui incistatisi per la loro dabbennaggine (di più: ossessione d'azzeramento della civilizzazione di cui sono marcescenti emanazioni). Gli islamici in Italia e in gran parte dell'Europa non sono migrati per disperazione economica o invivibilità politica nei loro luoghi di nascita: sono quinte colonne del nemico che, quando l'Islam riterrà giunto il momento di riprendere l'aggressione per secoli perpetrata, avranno una funzione determinante nella vittoria (forse) dei sottomessi ad Allah e a Maometto, i parametri esistenziali dei quali sono l'ammazzamento degli altri da sé (in verità, senza capziose discriminazioni, anche dei correligionari), il terrorismo, la ferocia relazionale, la denigrazione sistematica della donna, la coltivazione maniacale di tutti i disvalori dall'essere umano concepibili 
Pubblicazione: 19 05 2019


Luciano Lelli
Da ius sanguinis a ius soli: una aberrazione annichilatrice
Testo redatto un paio di anni fa, quando l'orripilante PD allora al governo manifestava la più demenziale delle intenzioni: affossare lo ius sanguinis (già fin troppo attenuato nell'interpretazione normativa vigente) con l'oscenità dello ius soli. Ora, i medesimi sinistri individui, imperterriti nella coltivazione delle loro pulsioni distruttive, pur massacrati elettoralmente e per buona sorte marginalizzati, tornano alla carica con il fecale proposito. Non è da escludere che, pur ridotti ai minimi termini quantitativi, prima o poi prevalgano e che il catastrofico provvedimento incivile venga varato. Perché ora al governo fanno mattane i seguaci del guitto Grillo Giuseppe, della stessa pasta ammorbata dei comunisti e catto-comunisti aggrumati nel PD e anzi degli stessi peggiori, i quali, se una porcata è assolutamente da evitare, cupidamente vi si buttano. A ciò si aggiunga  la brama di autodissoluzione che flagella la Chiesa Cattolica capeggiata dal pessimo non papa Bergoglio che, nemico come è degli italiani tali per sangue e cultura, giubilerebbe se riuscisse a sottometterli all'ondata demolitrice degli immigrati clandestini/invasori (specie se maomettani, da lui voluttuosamente concupiti) gratificati senza un minimo di sensatezza del carisma del diritto di suolo
Pubblicazione: 02 05 2019

Antonio Socci
Da "Forza Italia" a "Forza Merkel". Storia di un suicidio politico
P
ropongo qui un contributo di Antonio Socci presso che totalmente condivisibile, non credo da me solamente ma da milioni di elettori stupefatti e increduli. Un partito che in passato assai bene ha operato sotto la guida di Silvio Berlusconi (ahi, però, i suoi vizi privati le conseguenze molteplici dei quali FI ancora sconta!) nella gestione politica dell'Italia, da parecchi anni ha perso lucidità e capacità di incidere, finendo addirittura con l'accodarsi in Patria all'avversario endemico PD (comunisti, post-comunisti, paracomunisti), nell'ambito della comatosa Unione Europea addirittura alla deleteria Germania malamente governata da Angela Merkel, la quale tra l'altro Silvio Berlusconi ha sempre trattato a pesci in faccia. E' sconcertante che eviti accuratamente ogni autocritica una formazione politica che poco oltre un decennio addietro era votata quasi dal 38% dagli elettori e che adesso vegeta in irrilevanza sotto il 10%. Come si fa a non comprendere che Silvio Berlusconi ha ormai esaurito il suo pur meritorio ciclo storico, che la classe dirigente di prima linea si è palesata totalmente incapace di pensiero e d'azione, che per riprendere slancio FI dovrebbe procedere a un rinnovamento totale dei propri attori di prima linea (mettendo in scena intelligenze politiche che non mancano nel partito), come si fa a non intendere che non-comunicatori ontologici quali Antonio Tajani e Mariastella Gelmini, quando si esibiscono in televisione come esplicatori della linea politica di FI in luogo di persuadere inducono alla fuga miriadi di potenziali elettori, come è possibile che il partito berlusconiano non percepisca che l'avversario endemico da sconfiggere non è il pur calamitoso Movimento 5 Stelle ma il PD nel quale persistono intruppati gli incalliti comunisti eterni, tali per immarcescibile pre-giudizio che le occorrenze della realtà mai non scalfiscono? Come avviene che un partito in passato determinato e propositivo non arrivi a comprendere che criticare genericamente le scelte e le decisioni del Governo è gesto sterile se non si corredano le critiche con proposte operative chiare, motivate ed autenticamente operative (come si comporta in certi settori dell'agire politico Matteo Salvini, pervenuto fuor dell'alleanza di centro destra al potere governativo e finora, tra altro, eccellente comunicatore)?
Pubblicazione: 12 04 2019 (in blog di Antonio Socci, 28 ottobre 2018)

Luciano Lelli
Del populismo
Ci sono individui (mi riferisco in particolare a politicanti e scribi - anche vacui chiacchieratori - sé dicenti "progressisti", incistati ovviamente in qualche scoglio dell'arcipelago della cosiddetta sinistra) i quali in scritti ed emissioni vocali ogni tre termini buttano fuori di bocca la malfamata parole "Populismo". Naturalmente seguendo il mainstream tracciato dagli orientatori di maggiore autorevolezza, senza essersi mai presa la briga di capire il lessema, di studiarne la connotazione concettuale e storica.  In questo intervento critico con asprezza tali egutturatori inconsapevoli di ovvietà e banalità e tento di apportare al riguardo una qualche se pure assai sintetica chiarificazione illuminativa
Pubblicazione: 22 03 2019


Luciano Lelli
A proposito di parole adoperate a guisa di pietre
Sono le parole a cui alludo nel titolo fascismo, razzismo, populismo, sovranismo. In merito alle prime tre ho già riflettuto in altri interventi di questa rivista. Quasi sicuramente anche in avvenire riguardo ad esse mi intratterrò. Come si sa, esse vengono egutturate ad ogni pie' sospinto dai politicastri (in specie da quelli che si compiacciono d'essere "sinistri") e dai se dicenti intellettuali, anch'essi per lo più incistati a sinistra. Vengono scagliate fuori di bocca quali pietre perché gli utenti non dimostrano la minima avvertenza della loro articolazione concettuale e storica, le sbattono nelle loro affabulazioni come se fossero del tutto univoche, universalmente condivise o da condividere. Quasi grottesca è la circostanza che i propalatori del quartetto di termini di sostanza tutta tenebrosa non s'avvedano del fatto che, con alta e reiterata frequenza, loro stessi sono portatori viziosi dei disvalori sulle menzionate brutte parole caricati
Pubblicazione: 13 03 2019

Luciano Lelli
Fascismo e antifascismo (rosso): facce speculari, stessa razza
Questo articolo (cronologicamente un po' datato, ma tuttora perfettamente attuale) si inoltra in considerazioni argomentative concernenti il Fascismo storico e il Fascismo ontologico, aspramente rampognando gli usi strumentali del termine Fascismo privilegiati dalle genti di sinistra. Le quali non s'avvedono del fatto che con la feroce virulenza avversativa che le connota in realtà si collocano senza scampo entro la categoria storica e ontologica del Fascismo. E' poi stupefascente che le masnade ideologiche menzionate adoperino questo come altri designatori semantici (razzismo, populismo, sovranismo, .....) come se fossere macigni da scagliare ad ogni pie' sospinto dentro i discorsi, senza tentare neppure un minimo sforzo di interpretazione razionale, di svincolamento dalle spire strangolanti dell'ideologia nella quale si avvoltolano
Pubblicazione: 04 03 2019

Antonio Socci

Ecco perché nessuno vuole ricordare il centenario del Gulag
Il Comunismo è, assieme al Nazi-Fascismo, il regime politico più malvagio ed esecrabile della storia. Malgrado tale "infernale" evidenza tuttora masse di demenziali e forse criminali individui negano siffatta circostanza, pure razionalmente inconfutabile. I meno ostinati nel rigetto addossano i crimini alla figura demoniaca di Stalin; in verità però i Gulag, luoghi di annientamento delle persone umane, sono stati messi in azione cent'anni fa, all'esordio del Comunismo leniniano. La pervicacia negazionista è particolarmente atroce e condivisa in Italia. Ancora pochi decenni fa, quando Solgenitsin rivelava al mondo l'orrore dei lager comunisti, un individuo, destinato a diventare pessimo presidente della Repubblica, accusava il perseguitato e insigne scrittore di falsità e sudditanza all'ideologia anti-comunista
Pubblicazione: 27 02 2019 (in Libero, 3 febbraio 2019)

Luciano Lelli
Ricognizioni ad ampio raggio, non poco esacerbate
Una doppia argomentazione. Concernente la prima una improvvisa tensione rivelativa su una parola che pure attiene a una pratica della lingua abbastanza usuale, profeta. Con espressione di un misticheggiante vagheggiamento ad essere profeta, per concorrere, con immeditezza e concretezza di compartecipazione, allo svelamento dei disegni esoterici dell'Onnipotente agli individui umani.
La seconda argomentazione scende a discettare sul maggiore problema sociale e culturale dell'Europa contemporanea, ovvero sia l'invasione di immigrati clandestini in prevalenza islamici, non contrastata con ogni mezzo e quindi destinata a distruggere la civilizzazione e l'identità europee.
La critica colpisce con particolare acrimonia l'atteggiamento autolesionista e acefalo della Chiesa presieduta dall'iman Bergoglio che, in luogo di seguitare nella tradizionale e millenaria difesa del Cristianesimo e di coloro che ad esso aderiscono, incoraggia l'invasione e la conseguente distruzione di sé, vaticinata dal Maometto, sognante la mezzaluna islamica garrente sulla cupola di san Pietro (nel suo tempo, per altro, non ancora edificata)
Pubblicazione: 25 02 2019

Luciano Lelli
Mia professione di fede in quanto liberale conservatore
Il testo qui presentato costituisce al momento il mio manifesto antropologico, nel quale, con serrata e assillante argomentazione, mi sforzo di configurarmi dal punto di vista ideale, valoriale, politico. Ho molto intensamente riflettuto sulla problematica: dopo un percorso di adesione a principi e idealità protratto per decenni - e di distanziazione prevalentemente perentoria dalle lusinghe delle ideologie e delle verità ritenute ingenuamente e protervamente catturabili senza limitazioni, in totalità di appropriazione - ritengo che solo nella dottrina del "liberalismo" ideale, valoriale, culturale io mi possa riconoscere. Alla parola chiave trascelta abbino l'attributo "conservatore", precisato però che non adopero il termine nell'accezione stantia e abusata generalmente prevalente, ma emendato dal vecchiume semantico, caricato di declinazioni con piena intenzionalità rinverdite. Nel testo m'avvalgo inoltre di una serie di parole attinenti al liberalismo che distanziano la mia concezione (così sostanziata d'alcuni connotati fortemente personalizzati) da quella stanca, rituale, minimalistica con cui in prevalenza la luminosa espressione (e il complesso di comportamenti individuali e sociali ad essa sotteso) è diffusamente mal trattata
Pubblicazione: 05 01 2019


Antonio Socci
Se Dio è morto ... Alcune voci autorevoli denunciano l'anticristianesimo delle elite. Da cui deriva l'attuale agonia (anche economica) dell'Europa e dell'Occidente
Una analisi, molto condivisibile, delle ragioni che provocano la sempre più grave crisi dell'Europa e dell'Occidente. Due le componenti più catastrofiche: la perdità individuale e sociale dell'identità e il conseguente inaridimento delle radici giudaico-cristiane. Il laicismo oggi imperante in Europa, sempre più protervo e sfrontato nella sua pretesa di occupazione integrale delle coscienze, è il fattore più catastrofico del dissolvimento che inesorabile nullifica Europa e Occidente. E' addirittura stupefacente la circostanza che i sé dicenti leader non s'avvedano dell'esiziale pericolo che incombe e che addirittura concorrano con l'ignavia, l'ideologismo, la miseria etica, la mancanza di forza e di coraggio che è loro tratto costitutivo all'affermazione dell'annientamento. Senza identità e radici persone e nazioni diventano sagome di nebbia, incapaci di controbattere la ferocia in specie degli islamici, incistati in una identità religiosa demenziale ma fortissima, per l'adesione a-razionale ad essa di milioni e milioni di obnubilati adepti, intrisi di spirito di morte
Pubblicazione: 12 12 2018 (in Libero, 28 luglio 2016)

Ernesto Galli Della Loggia
Spaesati e deboli noi europei e la paura del declino
Questa analisi risale a oltre due anni fa, ma conserva intatta tutta la sua pregnanza, anzi, diventa sempre più evidente che quella strangolante l'Europa è una vera e propria "crisi di civiltà". Il politologo è circostanziato nella rilevazione dei sentimenti, delle debolezze, della rassegnazione, del pessimismo esistenziale che attanagliano gli Europei: non si diffonde però nella individuazione dei comportamenti auspicabili in grado di contrastare l'esiziale deriva. Ne elenco alcuni, senza minimalmente argomentarli: orgoglio della propria grandezza per il contributo dato alla civilizzazione umana; radicamento nella straordinaria cultura prodotta, senza dubbio la più qualitativa costruita nel mondo; determinazione a preservare con ogni mezzo la propria identità; solidarietà  intensissima tra i popoli costituenti la gens europea; potenziamento della forza militare unitaria come strumento atto a mantenere con massimi decoro e dignità la propria collocazione nel concerto delle potenze del globo e ad evitare che parassiti e aggressori d'ogni risma e provenienza approdino (continuino a riversarsi) nel Vecchio Continente con il proposito di installarvisi quali sgraditi, alieni e distruttivi conviventi,.....
Pubblicazione: 07 10 2018 (in Corriere della Sera, 25 luglio 2016)


Rita Bonfiglioli, Luciano Lelli
Per una programmazione sistematica del lavoro educativo: principi teorici e proposte applicative
Dopo affannosa ed ostinata ricerca, sono infine riuscito a scovare in recondito anfratto della biblioteca il dattiloscritto elaborato assieme alla compianta collega, prima direttrice didattica poi ispettrice tecnica, Rita Bonfiglioli. Stranamente esso non reca data: dalla bibliografia che correda lo scritto e da alcuni collegamenti mnemonici inferisco che la stesura sia collocabile nell'anno 1985 o negli immediati dintorni dello stesso. Dopo la data menzionata, sulla programmazione la ricerca pedagogica non ha prodotto molto, in precedenza invece, per oltre un decennio, attivissima nello studio della medesima in tutto lo spettro delle sue specificità costitutive. Di recente si è registrata una certa ripresa di interesse per la tematica della quale questa argomentazione si sostanzia: abbandonato il termine designativo programmazione sostituito con quello progettazione (non ignorato nel contributo qui proposto, con assimilazione semantica delle due parole chiave). Sono ben consapevole del rischio di parzialità che corro, essendo io dello scritto co-autore: ritengo ugualmente però che, rispetto a questa abbastanza datata riflessione, le messe a punto successive sulla tematica non aggiungano presso che nulla alla matrice cognitiva qui identificata, tra l'altro configurata con linguaggio estremamente rigoroso che per la struttura privilegiata richiama esplicitamente la maniera d'argomentare inventata da Ludwig Wittgenstein nel suo fondamentale Tractatus logico-philosophicus. All'inizio di un anno scolastico grigio, nel quale non traspaiono (in proiezione generale e collettiva) pulsioni e stimolazioni di alto livello, in cui la tensione positiva esercitata dall'azione della vigente compagine governativa è ai minimi storici, ritengo immodestamente che gli insegnanti trarrebbero spunti di buona caratura per impostare, essendo immanente un protratto crepuscolo, i loro percorsi di prefigurazione operativa.
Pubblicazione: 20 09 2018

Magdi Cristiano Allam
Denuncio lo Stato che sostituisce la popolazione italiana con una umanità meticcia
Intervento elaborato due anni fa ma per molti versi ancora attuale. Fortunatamente la stragrande maggioranza degli italiani ha ormai compreso il pericolo mortale costituito dall'invasione degli immigrati clandestini e ha cacciato con ignominia dal governo i minus habentes del sé dicente partito democratico. Il quale, malgrado i segnali inconfutabili di dissenso della gente e le batoste elettorali, persiste imperterrito nella politica di distruzione del Paese, di avversione ormai endemica nei riguardi dei cittadini italiani e di sostegno acefalico dell'invasione (che non è di giovamento alcuno neppure per i clandestini che vorrebbero malgrado tutto seguitare a riversarsi qui, trattati dai buonisti alla stregua di fanciulli irrazionali, senza decoro, senza dignità, che si possono collocare e spostare a guisa di bestiole subumane da un luogo all'altro, nutrendole senza minimo loro contributo a guisa di cucciolotti sempre mentalmente immaturi. Il nuovo ministro dell'Interno Matteo Salvini cerca con lodevolissima fermezza di invertire l'osceno pluriennale andazzo: contrastato, odiato, vilipeso da tutti i mentecatti della Penisola, compresi quelli seguaci del ripugnante guitto genovese con i quali intruppandosi si è incaponito sciaguratamente a tentare, fuori da ogni logica, di governare questo comatoso Paese
Pubblicazione: 22 08 2018 (in il Giornale, 25 settembre 2016)

Dario Antiseri
In Italia stiamo per inventare la "tirannia della minoranza"
Il titolo del saggio si riferisce al pericolo corso dalla Nazione italiana se avesse prevalso il sì nel referendum costituzionale sostenuto in primis dal duo Boschi-Renzi, per buona sorte rigettato da clamorosa maggioranza di cittadini. Il testo però, a prescindere da tale contingenza, analizza i principi peculiari del liberalismo nella gestione dello Stato, con serrata icasticità argomentativa, avendo come prestigiosi e illuminati referenti politologici gli esimi maestri di "Economia" Ludwig von Mises e Friedrich von Hayek
Pubblicazione: 18 08 2018 (in il Giornale, 4 settembre 2016)

Luciano Lelli
Dichiarazione di voto in forma di endorsement a persone
Domani, vivaddio, si vota, per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Dpo un settennio di governi nella messa in scena dei quali i cittadini non hanno avuto neppure uno straccio di voce in capitolo. Ormai presso che tutti i partiti sono divenuti organismi fatiscenti, privi di valori, ideali, principi fondativi, a un passo dal coma. Che fare, allora? Astenersi dalla partecipazione all'opportunità di contare se pure minimalmente, come domani milioni di disgustati italiani faranno? No. Io però non voterò propriamente per un partito, ma specificatamente per persone che conosco, stimo e ritengo dotate di capacità e vocazione a operare per il conseguimento del bene comune. Essi sono Anna Maria Bernini e Galeazzo Bignami, proposti da Forza Italia, tra i partiti in lizza il meno peggio. Ad essi e a FI chiedo e raccomando di affrontare prioritariamente le problematiche nel testo che segue condensate in decalogo.
Pubblicazione: 03 03 2018


Ernesto Galli della Loggia
L'abbandono della scuola al tempo dell'abdicazione della politica
Un ampio editoriale di Galli della Loggia che analizza, in prevalente prospettiva diacronica, la crisi secondo il suo avviso progressiva della scuola italiana. L'argomentazione è stimolante non tanto per le tesi di cui si sostanzia quanto per le questioni che pone in campo. Molte delle considerazioni sostenute dall'editorialista risultano notevolmente condivisibili; su altre invece è meno immediata l'espressione del consenso. Per esemplificare: mi pare poco fondata la tesi che all'incirca dagli Anni Sessanta del secolo scorso i politici hanno tralasciato - contrariamente a quanto prima avveniva - di occuparsi della scuola, in quanto istituzione ostica da gestire. In verità hanno continuato a gestirla ma in prevalenza malamente (eccetto alcuni ministri di buon rilievo e in qualche caso ottimo: cito, senza addentrarmi troppo addietro nel tempo, Guido Bodrato, Salvatore Valitutti, Franca Falcucci, Letizia Moratti, ....). Il fatto è che soprattutto i governi di centro sinistra (con la connivenza spartitoria della Democrazia Cristiana) hanno lasciato che imperversasse per decenni nella scuola l'ideologismo prima marxista quindi latamente "sinistro", alla cattiva incidenza del quale danni di enorme entità sono imputabili. Ancora, non mi pare particolarmente azzeccata la tesi che guasti consistenti alla salute della scuola hanno arrecato gli esperti, lasciati comandare dopo la ritirata dei politici. Vero è che parecchi sé dicenti esperti ne hanno combinate di cotte e di crude, ma altri (mi vengono subito in mente gli elaboratori dei programmi della scuola primaria del 1985) hanno operato con lucidità e lungimirante impostazione culturale. Anche in precedenza, poi, i politici si avvalevano degli esperti: il grande Giovanni Gentile, per evocare un nome di eccezionale rilievo, nell'approntamento della sua prestigiosa riforma avviata nel 1923 ricorse alla sapienza didattica, tra altri, di Giuseppe Lombardo Radice. Galli della Loggia asserisce che a rovinare ulteriormente la scuola sono intervenute due componenti (che egli definisce "dispositivi"), la tecnica (suppongo che si riferisca alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione) e l'autonomia. Anche in merito a detti due "dispositivi" ritengo che la loro compartecipazione ai processi formativi sia più complessa e più articolata di quanto lo studioso inclina a reputare, non necessariamente e su tutta la linea di segno negativo e distruttivo. Comunque, ribadisco, Galli della Loggia è da apprezzare: stavolta non sempre per le soluzioni e le tesi che sostiene bensì per i reali problemi che stimola ad affrontare e approfondire
Pubblicazione: 04 03 2017 (in Corriere della Sera, 15 gennaio 2017)


Luciano Lelli
Quindici ragioni di diniego nel referendum concernente la cosiddetta riforma costituzionale
Il 4 dicembre p.v. i cittadini italiani sono chiamati ad approvare o rigettare la cosiddetta riforma costituzionale, puntigliosamente elaborata e ferocemente sostenuta dall'inquilino di Palazzo Chigi e dal suo cerchio magico, gabellata come "cambiamento" che arrecherà all'Italia benefici e vantaggi inenarrabili. Io ho letto con spasmodica acribia e postillato il testo, ho ascoltato le diatribe sempre di basso livello culturale, etico e politico di sostenitori e affossatori. Ritengo che per il Paese i giovamenti dell'innovazione siano inferiori al rigetto della stessa, anche perché non di riforma grandiosa si tratta ma di piccolo inutile cambiamento, che ulteriormente divide una Nazione la quale invece necessiterebbe di condivisione, rispetto, tolleranza, comprensione, civic religion. Quindici sono le ragioni principali del mio perentorio dissenso
Pubblicazione: 30 11 2016

Luciano Lelli
Cittadini, Stato e patto sociale
La convivenza umana è regolata da un patto permanente tra cittadini e Stato. I cittadini rinunciano a certi comportamenti e si assoggettano a esborsi di denaro, lo Stato si impegna a garantire sicurezza, esercizio dei diritti, difesa dai nemici esterni e dagli eversori interni. Che cosa succede se uno Stato, imbelle, inetto, colluso con gli stranieri vogliosi di invadere, incline al latrocio e all'irrazionalità, agisce in maniera diametralmente opposta a quello che sarebbe il suo compito istituzionale? I cittadini possono legittimamente prendere atto del fatto che il patto sociale è stato infranto e disconoscere lo Stato traditore, con ogni mezzo oppositivo, anche violento. Ciò è accaduto un'infinità di volte lungo il corso della storia. Nulla autorizza a ritenere che uno condizione di "guerra civile" non divampi di nuovo, per rimuovere i governanti indegni e ripristinare l'indispensabile rapporto di fiducia e spirito di servizio tra cittadini e Stato
Pubblicazione: 04 11 2016

Ernesto Galli della Loggia
Integrare senza sensi di colpa
Riflessione di estrema pertinenza, condivisibile senza riserve, sul più drammatico problema che affligge l'Europa, per colpa dei suoi ultramediocri governanti lontano da una accettabile soluzione, anzi in fase di aggravamento progressivo. Galli della Loggia evidenzia con lucido disincanto le modalità in cui dovrebbe avvenire l'integrazione culturale dei pretendenti africani e asiatici a sedere da commensali al tavolo attorno al quale gli europei si nutrono (senza avere gli immigrati in nessun modo contribuito ad apparecchiarlo con i propri lavoro e fatica). E' pienamente consapevole che detta integrazione ha forma e sostanza d'utopia, perché gli invasori, radicati nella propria cultura - così come tutti gli individui umani - non hanno intenzione alcuna di integrarsi. Sic stantibus rebus, due le soluzioni virtualmente praticabili: l'assimilazione (acculturazione) coatta e perentoria dei venienti indesiderati e, nel caso assai probabile di loro renitenza a "cambiare pelle", espulsioni in massa e impedimento manu militari dell'invasione. Tertium non datur, quali che siano le farneticazioni di individui tipo Bergoglio e Boldrini e di tal genia di invasati autodistruttori sodali e sostenitori.
Pubblicazione: 22 06 2016 (in Corriere della Sera, 10 gennaio 2016)

Luciano Lelli
Funzione civilizzatrice della letteratura all'esordio del Terzo Millennio
Nel contesto non esaltante di una contemporaneità la quale, invece di progredire, inclina a precipitare in un processo di catabasi, per quanto concerne la componente spirituale della persona umana, la vocazione alla cultura alta, il sentimento della bellezza come valore apicale in grado di apportare luce e salvezza, il saggio si interroga sulla funzione che la letteratura può esplicare all'inizio (moscio) di questo Terzo Millennio. Molti aspetti e risvolti vengono indagati in ottica sincronica e diacronica, ricorrendo quale referente concettuale con frequenza alle teorizzazioni di Roman Jakobson. A conclusione dell'argomentazione il saggio conferma che per una esistenza autentica, sostanziata di dignità, ogni persona umana e le comunità necessitano della letteratura quale arte in grado di esaltare i valori della parola come Logos, di riverberare nella contingenza dell'esserci di ciascuno e di tutti l'aroma del divino che in ogni persona umana probabilmente alberga
Pubblicazione: 01 06 2016

Luciano Lelli
Oltre il modello tradizionale di scuola: la rivoluzione della didattica come salvezza
Malgrado la sequenza di riforme da decenni tentate, malgrado la cosiddetta "Buona Scuola" dal governo Renzi varata con apposita farraginosa norma al suono della grancassa, secondo lo stile tonitruante del personaggio che governa il Paese senza che mai i cittadini l'abbiano a tale funzione eletto, il sistema scolastico italiano continua a evidenziare negatività angustianti, non in decrescenza ma in inesorabile lievitazione. Il saggio dalla corrente presentazione introdotto argomenta sui motivi della crisi permanente e anzi progressiva che imperterrita incombe. Proprio per l'ostinazione con cui la catastrofica disfunzione persiste, pur senza rassegnazione al peggio, va comunque realisticamente convenuto che almeno in tempi razionalmente controllabili una palingenesi a 360 gradi del sistema scolastico, un suo miglioramento radicale è utopia. Una implementazione parziale però, in grado di rendere meno buio il quadro, è con buona probabilità attuabile: mediante una riqualificazione in profondità e in ampiezza delle pratiche didattiche, tenendo conto delle tecnologie informatiche e telematiche e approfittando dell'opportunità da esse consentita per far lievitare la caratura formativa della didattica. In tale prospettiva di grande suggestione è l'impostazione denominata "classe rovesciata", nel saggio considerata e discussa (anche se a dire il vero la denominazione non risulta propriamente esaltante .....)
Pubblicazione: 23 05 2016 (in Dirigere la scuola, n. 2 Febbraio 2016, Euroedizioni Torino)

Luciano Lelli
Muri e praterie
Bergoglio l'alieno cascato sul Vaticano dall'altro mondo ha per l'ennesima volta egutturato che l'Europa deve lasciare entrare tutti gli aspiranti ad invaderla e soggiogarla, costruendo non muri bensì ponti. Ennesima dimostrazione del fatto che l'invididuo nulla intende e perciò è costretto a buttare fuori di bocca grottesche assurdità. In effetti i muri sono indispensabili e da sempre edificati a difesa e per salvaguardia della imprescindibile sicurezza al fine di dignitosamente esistere. I ponti poi non sono mai stati tirati su per lasciare a chiunque di scorrazzarvi sopra ad libitum, bensì per regolamentare i transiti, spesso per impedirli (ponti levatoi, ponti ad arte distrutti). Non di rado, ancora, sono serviti per irrompere con armi, bagagli e salmerie nel territori dei nemici. E dunque, usque tandem, Bergoglie, abutere patientia nostra? Torna, te lo chiediamo supplici, a far danno nella tua terra natale ai confini del mondo .....
Pubblicazione: 09 05 2016

Luciano Lelli

'La montagna magica' di Thomas Mann: testo narrativo epocale nella letteratura del Novecento
Ho riletto, con degustazione protratta per oltre quattro anni, il capolavoro narrativo di Thomas Mann, tale secondo il mio convinto apprezzamento, anche se il sommo, prolifico scrittore tedesco di opere di rilevanza culturale e artistica eminentissima ne ha elaborate più d’una. La rilettura è stata motivata dalla pubblicazione un quinquennio addietro di una nuova traduzione in italiano del magistrale romanzo (con i tipi di Mondadori, nella prestigiosa collana «I Meridiani», al quale, tra l’altro, è stato mutato il titolo trascelto nella prima “versione”, ormai insediatosi nell’immaginario collettivo dei lettori e in sé estremamente suggestivo, oggigiorno però ritenuto filologicamente inappropriato (La montagna incantata, sostituito, appunto, con il più aderente all’intenzione designativa di Mann La montagna magica) [continua .....]
Pubblicazione: 15 04 2016


Luciano Lelli
In morte di Umberto Eco
I
n occasione dell'improvviso decesso di Umberto Eco, mie evocazioni e considerazioni sul personaggio. Pur avendolo intensamente frequentato per decenni, sia come fruitore delle sue lezioni di semiotica presso l'Università di Bologna (senza essere mai stato sue allievo effettivo) che come lettore attento di buona parte della sua vastissima produzione (articoli, saggi, romanzi, ....) non ho mai percepito Eco quale autentico maestro di cultura. Svariati aspetti dei suoi testi argomentativi e narrativi (fatta eccezione de "Il nome della rosa") non mi hanno mai convinto, parsimi più scintillanti in superficie che rigorosi e ineccebibili sul piano epistemologico ed estetico. Su di lui per decenni si è riversata l'attenzione riverente di miriadi di fan: però, soprattutto i suoi romanzi, tutti quelli posteriori a "Il nome della rosa", sono secondo il mio giudizio di una debolezza artistica desolante, malgrado l'applauso dei lettori (chissà se poi effettivamente tali .....) obnubilati e comunque ammiranti a prescindere, al cospetto dell'uomo baciato da un successo mondiale
Pubblicazione: 30 03 2016


Luciano Lelli
Dall'arte della filosofia alla filosofia in arte: metamorfosi di Luciano Nanni in Nanni Menetti
Questo saggio ripercorre criticamente il cammino culturale e artistico compiuto finora da Luciano Nanni, studioso e docente universitario di problematiche estetiche ed epistemologiche, poeta, artista iconico attivo negli ultimi trent'anni in sperimentazioni tra le più originali e dense di consapevolezza culturale del panorama artistico contemporaneo (chirografie e criografie, queste in collaborazione con la natura/gelo e la ri-denominazione di sé come "Nanni Menetti"). Il filosofo e l'artista in Nanni (Menetti) intrecciano gli itinerari di ricerca, conoscenza ed espressione con coerenza e sequenzialità presso che "uniche", apportando ai fruitori un flusso ininterrotto di illuminazioni intellettuali e stimolazioni estetiche: nel merito di questioni capitali quali la comunicazione, la mimesi, la rappresentazione, l'artisticità, la cultura, .....
Pubblicazione: 24 11 2015

Francesco Borgonovo
Renaud Camus: "Gli immigrati sono l'arma dei nuovi comunisti"
Intervista a un acuto, lucido e disincantato intellettuale francese sulla tematica capitale dell'invasione dell'Europa da parte di orde africane e medio-orientali in egemone percentuale islamiche, quindi endemicamente nemiche, subita con imbelle rassegnazione. Responsabili principali del crimine in atto distruttore della civiltà europea i comunisti come sempre odiatori per vocazione ontologica
Pubblicazione 12 11 2015 (in Libero, 5 ottobre 2015)

Michele Ainis
Riforma della scuola Una legge, 25 mila parole
Al via il nuovo anno scolastico. Sotto il segno de "la Buona Scuola", ovvero le innovazioni introdotte nel (cattivo) funzionamento del sistema scolastico italiano dalla legge 13 luglio 2015, n. 107. Imposta, avversatissima da quasi tutto il mondo della scuola che minaccia avverso di essa una opposizione forsennata e il varo di un referendum abrogativo. Ainis nel commento che segue non entra nel merito sostanziale della norma varata. Rileva l'abnormità strutturale della stessa (un solo articolo costituito da gragnuola di ben 212 commi!). A ciò si aggiunga il disordine sovrano, la delirante rinfusa con cui le questioni sono affastellate e la scrittura, di bassissimo conio stilistico, ridondante, banale, morfologicamente e sintatticamente zoppicante e inciampante. Ma al MIUR non c'è proprio più nessuno in grado di di dare un minimo di decoro formale alle norme emanate?
Pubblicazione: 14 09 2015 (in Corriere della Sera, 26 giugno 2015)


Ernesto Galli della Loggia
Cattiva coscienza europea
L'Europa è in fase di invasione, da parte principalmente di orde mussulmane. Arrivano a centinaia di migliaia i cosiddetti migranti (immigrati clandestini), in percentuale maggioritaria di fede maomettana, molti di essi qui inviati dal nemico endemico e storico (l'Islam nelle sue attuali più feroci e aggressive espressioni politiche) per fungere da "quinta colonna" interna quando verrà scatenato l'attacco vero e proprio. I più dementi governanti della storia al potere oggigiorno in Europa di fronte all'immane pericolo permangono sordi e ciechi, anzi, favoriscono, tranne alcuni, l'invasione, preoccupati dell'accoglienza invece che dell'opposizione dura, recisa e integrale all'aggressione. Del resto che cosa ci si può aspettare da Paesi che sono atterriti perfino dalla parola guerra, hanno smantellato arsenali bellici e ridotte al minimo le forze armate, piuttosto che combattere sono disposti a offrire le terga?
Pubblicazione 04 09 2015 (in Corriere della Sera, 16 febbraio 2015)

Maurizio Belpietro
Il Bergoglio verde non mi convince
Commento a caldo della sé dicente enciclica bergogliana "Laudato si'", che il giornalista analizza con spirito critico acuminato non tacendo per altro alcune ragioni di consenso. Dopo puntigliosissima lettura il mio giudizio su tale testo è molto più negativo, anzi, ritengo che mai nella storia bimillenaria della Chiesa un pontefice abbia emesso un documento così privo di sacralità, ideologizzato, estremistico, tutto versato sul materiale e sul sociale, senza un alito di spiritualità o un riverbero di trascendenza. Scritto tra l'altro in stile mediocrissimo, farcito di strafalcioni e oscurità espressive. Mi spiace di dover assumere un atteggiamento tanto negativo ma questo individuo conferma tutta la sua pochezza e una incontrollata pericolosità. Se dura a lungo al vertice della Chiesa, istituzione già in crisi comatosa, questo tizio la distrugge (a meno che non intervenga ad azzerarne le improvvide iniziative la .....Divina Provvidenza)
Pubblicazione: 30 082015 (in Libero, 19 giugno 2015)


Luciano Lelli
E' in corso la Jiahd: Allah la vuole, come recita il Corano
Questo saggio è stato scritto mesi fa (agosto 2014), sotto l'impressione suscitata dalla spaventosa quantità di mostruosi eccidi compiuti da fondamentalisti islamici e a commento d'una lettura accuratissima e approfondita del Corano. Da allora la situazione si è ulteriormente aggravata, a seguito in particolare della strage di Parigi compiuta da fanatici maomettani che hanno massacrato quasi al completo i redattori della rivista satirica Charlie Hebdo. E' vergognosa l'ignavia dell'Europa che, malgrado l'epidermica indignazione per l'attacco a Parigi, rifiuta di prendere coscienza d'una evidenza solare. L'Islam è religione del male assoluto, i satana che decapitano, crocifiggono, ammazzano con una pluralità di armi ne sono interpreti esemplari e coerenti. Senza un improbabile soprassalto di coscienza, l'Europa è perduta
Pubblicazione: 10 02 2015


Vittorio Messori
La svolta, i dubbi
Con imbarazzo, cautela e palesamento di vivo disagio, uno degli intellettuali cattolici italiani di maggiore rilevanza è presso che costretto a confessare le perplessità che generano in lui molti dei comportamenti dell'attuale vescovo di Roma (papa?) Bergoglio/Francesco. Con perfetta aderenza a quanto impone ai credenti la dottrina, Messori vorrebbe astenersi dal giudicare, rimettendosi all'onniscienza e alla gestione del mistero peculiari dello Spirito Santo. Io, pur affiliato alla Chiesa per cultura e tradizione, non soggiaccio alle remore che frenano Messori e sostengo senza infingimenti che Bergoglio è uno dei peggiori pontefici della storia e che il Paraclito, quando ne ha consentito l'elezione al Soglio, si è troppo affidato all'iniziativa di nient'affatto lungimiranti cardinali
Pubblicazione: 29 12 2014 (in Corriere della Sera, 24 dicembre 2014)


Ernesto Galli della Loggia
Argini infranti di una comunità
Impietosa ed esemplare analisi della situazione complessiva dell'Italia odierna. Crisi generalizzata e senza segnali evidenti di riscatto. Un'accozzaglia di individui (non un popolo) vocati alla nequizia come le famigerate caste. E un premier, non eletto, maestro di chiacchiere ma sul piano della comprensione dei problemi e realizzativo nullo
Pubblicazione: 26 12 2014 (in Corriere della Sera, 11 novembre 2014)


Luciano Lelli
Riflessione dolente sull'impazzamento inesorabile del Male
Costretto dalla reiterazione angosciosa di abominevoli eventi ad occuparmi ancora di una tematica centrale nei miei interessi speculativi ed etici, quella dell’immanenza del Male. Enumero accadimenti recenti intrisi di orrida malvagità. In Nigeria la setta terroristica islamica Boko Haram  tiene sequestrate oltre 200 ragazze e minaccia di venderle come schiave, perché non musulmane e studentesse (per il fondamentalismo maomettano le donne, animali inferiori, non debbono acculturarsi) Gli adepti della medesima congrega criminale, inoltre, con ossessiva frequenza assaltano chiese cristiane in cui si stanno celebrando riti religiosi, massacrando i fedeli che le frequentano incenerendoli .....
Pubblicazione: 24 10 2014


Giampaolo Pansa
Matteo Renzi, un Ganassa pericoloso a Palazzo Chigi
"Adesso non ci può fermare più nessuno!" ha esclamato Matteo Renzi subito dopo il primo voto sulla riforma del Senato. Secondo un'altra versione, anche questa raccolta dai media, avrebbe strillato: "Nessuno può fermare il cambiamento!" Ma è la medesima cosa. .....
Pubblicazione: 13 10 2014 (in Libero, 11 agosto 2014


Luciano Lelli
Apologo: Il misteriosissimo caso della Madonna di San Luca, riapparsa sul colle della Guardia appena discesa secondo tradizione in città
Narrazione parenetica ispirata dal disgusto provato il giorno della discesa in città dal colle della Guardia della Madonna di San Luca: configurazione estetica di Bologna ogni giorno più orrida per presenza e reiterazione implacabile su tutti i muri di scarabocchi, grafemi osceni, segnacci, glifi identificativi dei miserabili autori. Nei paraggi della Cattedrale di San Pietro suonacci cacofonici da un profluvio di tamburi e bongòs e un inverecondo "mercato delle vacche". Per non parlare della gentaglia deambulante: bevitori di birra e d'altri più micidiali alcolici attaccati alle bottiglie, grassoni e grassone anche di di poca età esibenti carnacce tatuate e/o debordanti impudicamente denudate. Uno spettacolo abbietto suscitante ritengo non solo in me un repulsione cosmica
Pubblicazione: 23 06 2014


Giuliano Ferrara

Una farsa chiamata giustizia
In un giorno d'infamia nel quale il leader dei moderati italiani da magistratura ferocemente esondante viene umiliato a seguito di condanna che grida vendetta al cospetto di Dio e degli uomini
Una mostruosa macchinazione giudiziaria espropria la democrazia italiana e lo Stato di diritto del suo significato
Sono piuttosto un realista che un apocalittico. Ma ora bisogna dirla tutta. Una mostruosa macchinazione giudiziaria espropria la democrazia italiana e lo Stato di diritto del suo significato. Nessuno può tirarsi fuori dal giudizio. Nessuno può rifugiarsi, come fossero uno schema neutrale, tecnico, dietro le surreali condanne nei processi Ruby1 e Ruby2 o al riparo delle procedure dell'accusa nell'imminente Ruby3 ovvero la devastante pretesa dei pm di Milano di estendere all'imputato e alla sua intera difesa, testimoni e avvocati, le accuse di ostruzione della giustizia e falsa testimonianza [continua .....]
Pubblicazione 10 04 2014 (in il Giornale, 24 novembre 2013)

Luciano Lelli
Recensione a Bottani, Norberto, Requiem per la scuola?, Bologna, Il Mulino, 2013
Il più recente contributo saggistico del famoso studioso delle problematiche scolastiche, autore del libro epocale La ricreazione è finita. Contrariamente a quanto mi capita (essendo lettore professionale sostanzialmente avido e assai aperto nei riguardi anche delle opere che non avverto propriamente consentanee), ho faticato non poco a portare pacificamente a termine l’approccio a questo volumetto, fruito nel formato e-book: per gli impulsi di irritazione che esso con frequenza mi ha provocato. A indurmi all’approccio (non è mai agevole oggigiorno trascegliere i libri rilevanti da leggere, considerata la quantità di opere che vengono a getto continuo pubblicate, gran parte delle quali priva di alcuna funzionalità culturale e informativa) sono state in specie tre variabili: la rinomanza dell’autore, il titolo apocalittico (sia pure formulato con inflessione interrogativa), [continua]
Pubblicazione: 06 03 2014


Luciano Lelli
Considerazioni esacerbate e flagellanti sull'abolizione, in Italia, del reato di immigrazione clandestina
Italia, luogo abitato sciaguratissimo e demenziale, non Stato, in cattiva sostanza! Proprio nel momento in cui tutti gli Stati meritevoli di tale designazione giuridica si impegnano nel rafforzare e aggravare le misure di contrasto dell’intromissione illegale nei loro territori degli stranieri cosiddetti migranti (esemplare in proposito è il comportamento dell’Australia che agli invasori neanche consente di mettere piede sulle sue coste ma li respinge senza lasciarli neppure fugacemente sbarcare), proprio dunque allorché sarebbe indispensabile l’adozione di politiche di salvaguardia dei confini più rigorose e rigide, che cosa hanno combinato gli esimi patres conscripti ..... Testo scritto il 22 01 2014 [continua .....].
Pubblicazione: 03 03 2014


Luciano Lelli
Mostra "La ragazza con l'orecchino di perla" a Bologna: una nota
Avviata, con il previsto consistente concorso di frequentatori, la mostra incentrata sull'esposizione di La ragazza con l'orecchino di perla di Jan Vermeer, in Palazzo Fava a Bologna. Per la città comunque una occasione importante di lancio internazionale, di ritorno in primo piano sotto i riflettori mediatici, in un periodo sciaguratamente protratto di crisi, degrado, depressione, desolazione, nel corso del quale nulla di autenticamente rilevante e significativo è accaduto/accade entro le sbrecciate mura petroniane. Fosse anche solo per questo, non si può non valutare positivamente l'evento. Senza alcuna fretta, tra oltre un mese, giusto il giorno d'inizio della primavera, mi recherò anch'io in visita alla mostra allestita in Palazzo Fava. Scevro di pregustazione dell'occasione estetica e d'anelito percettivo, di certo non affetto da esterofilia e feticismo (è il giudizio che Vittorio Sgarbi appioppa ai desideranti l'approccio al quadro di Vermeer) e neppure succubo di sindrome di Barbie (come sprezzantemente bolla gli aspiranti alla visione Daverio) [continua]
Pubblicazione: 23 02 2014


Ida Magli
Il tabù è caduto, lo Stato italiano non esiste più
Non esiste Stato se non esiste il suo territorio e il suo popolo. Per questo l'abolizione del reato di clandestinità è una a bomba contro lo Stato italiano e contro il popolo italiano: una specie di terrificante svuota carceri preventivo e assoluto. Stamani i grillini sono usciti di casa senza chiudere la porta. Anzi, appena giunti in strada hanno gettato le chiavi nel primo cassonetto. Chiunque entri in «casa loro» - definizione ormai priva di senso - non commette nessun reato, è libero di entrarvi e di dichiararsene familiare. Altrettanto hanno fatto, uscendo di casa stamani, Renzi e tutti i suoi sostenitori, gli appartenenti al Pd che guardano con entusiasmo al governo Letta e ai suoi ministri. Finalmente è stata imboccata la strada giusta: far sparire lo Stato italiano e il popolo italiano. Enrico Letta è stato il primo naturalmente a lasciare aperta stamani la porta di casa ma, invece di buttarne le chiavi nel cassonetto, le ha consegnate alla signora Kyenge affinché sia lei personalmente a gettarle via [continua]
Pubblicazione: 23 01 2014 (in il Giornale, 22 gennaio 2014)


Luciano Lelli
Da Popolo della Libertà a Forza Italia: avanti o indietro tutta?
Tre mesi all'incirca sono trascorsi dalla redazione della nota qui pubblicata, tenuta in sostanziale dimenticanza dentro una cartella elettronica. La paventata scissione è avvenuta, il siculo Alfano e un pugnetto di storditi sodali d'avventura, cupidi di poltrone e sgabelli nelle stanze del potere, ha miserabilmente rescisso il cordone ombelicale con il proprio "creatore" e benefattore (ho sbagliato nel reputare alcuni dei fuoriusciti quasi intelligenti e onesti pur appartenendo alla ghenga dei politicanti). Intanto Forza Italia, inopportunamente riesumata, vivacchia, senza popolo, iscritti, regole democratiche. Fino a quando non si darà una struttura basata su esplicite designazioni elettive dei dirigenti a tutti i livelli, Forza Italia magari raccatterà voti, ma non diventerà un partito radicato nel territorio e nell'immaginario di moderati, liberali, avversari dello statalismo incarnato dalla sé dicente sinistra
Pubblicazione: 21 01 2014

Luciano Lelli
Ius sanguinis, ius soli
Soprattutto per iniziativa del ministro d’origine congolese Cécile Kyenge (poveraccia, mi fa pena per la sua orrida bruttezza: quando sono costretto a guardarla, malgrado l’assoluta impertinenza della pulsione, non riesco ad annichilire spurghi antroposofici concernenti la congettura che gli individui si collochino a diversi gradini lungo la scala della progressiva umanizzazione somatica e mentale), da qualche tempo impazza in Italia la questione della cittadinanza, per la cocciuta determinazione della suddetta e dei suoi sodali (in prima fila al suo fianco esterna la presidentessa d’estrema sinistra della Camera dei Deputati Laura Boldrini) di affossare il vigente (annacquato) ius sanguinis per sostituirlo senza tergiversazioni con lo ius soli [continua .....]
Pubblicazione: 26 12 2013


Luciano Lelli
Mostra "Manet" e LV Biennale d'Arte in Venezia: resoconto in forma di cronaca (anche su alcuni altri eventi collaterali)
Per chi sa percepire, osservare, contemplare, poche esperienze esistenziali sono dense di pregnanza estetica come una full immersion nella incomparabile città di Venezia. La quale, a ulteriore valorizzazione di sé, offre occasioni non di rado eccellenti di fruizione d'arte e di cultura qui confluite da ogni contrada dell'universo mondo. Non nella corrente occasione, però. La mostra antologica allestita su Manet infatti  è complessivamente modesta, per impostazione espositiva e qualità delle opere proposte (di Manet, mentre rifulge un capolavoro assoluto ed epocale come la tizianesca "Venere di Urbino"). La Biennale poi è la Biennale. Vale a dire una rassegna gigantesca ma quest'anno particolarmente debole e insipida, sia nell'arzigogolo concettuale del "Palazzo Enciclopedico" sia nella sterilità inimmaginabile dell'infimo Padiglione Italia "Viceversa". Si può interpretare in proiezione diacronica la sequenza delle Biennali come una progressiva, stupefacente catabasi che miracolosamente mai tocca davvero il fondo.
Pubblicazione: 07 10 2013


Luciano Lelli
Della povertà, del pauperismo e della loro contingente immanenza:
alcune problematizzazioni e un vagheggiamento utopico per fuoriuscire dall'endemica indigenza in espansione
La devastante crisi economica globale aumenta in progressione la quantita di persone espulse dai processi produttivi inceppati, ridotte per ciò alla miseria. Siffatta contingenza dovrebbe indurre ad alcune revisioni valoriali. La povertà, in dimensione collettiva, non è un valore, bensì un disvalore. L'elemosina, atteggiamento peculiare della Chiesa Cattolica per far fronte al dramma dell'indigenza, mai ha risolto il problema e neppure in futuro ciò accadrà. Molto gioverebbe, invece, un pressante richiamo al senso di responsabilità, la consapevolezza generalizzata che, per bene vivere, anche a vantaggio degli altri, necessitano iniziativa, impegno personale massimo, volontà di miglioramento e di sfida, attitudine allo struggle for life
Pubblicazione: 09 06 2013
 


Luciano Lelli
Poteri legislativo ed esecutivo e ordinamento giudiziario: l'equilibrio squilibrato
Tra i fattori che concorrono al degrado progressivo della derelitta nazione italiana, l'ordinamento giudiziario esplica una funzione negativa di primario rilievo, forse quella più micidiale nella progressiva distruzione dello Stato di diritto. Ciò deriva soprattutto dal fatto che da oltre un ventennio si è frantumato l'equilibrio tra i tre "poteri" costitutivi dello Stato, a causa della intrinseca debolezza del dettato costituzionale in argomento, dell'insipienza e della proclività a riprovevoli comportamenti del potere legislativo (al quale la Costituzione assegna, di fatto, una sempre mal esercitata primazia), dell'incapacità di tutti o quasi i responsabili del potere esecutivo (da oltre mezzo secolo) a svolgere con rigore e integrale eticità la propria funzione. Senza una integrale palingenesi, in primis dell'ordinamento giudiziario, il Paese non è ormai più in grado di sopravvivere alla malattia letale che l'attanaglia.
Pubblicazione: 02 06 2013

Luciano Lelli
Nell'imminenza dei "comizi elettorali": dichiarazione di voto, argomentata
I cittadini italiani alle urne per rieleggere i membri del Parlamento, così ripristinando le consuetudini democratiche vulnerate dalla grave, catastrofica iniziativa di annichilimento della volontà dei cittadini per affidare la gestione del potere agli "ottimati", i quali hanno dato di sé la peggiore prova ipotizzabile. Una pletora i raggruppamenti in lizza, a ripudio della chiarificazione bipolare che è stata merito rilevante di Silvio Berlusconi. Forte è in molti la tentazione di astenersi a espressione del proprio disprezzo per la casta dei politici. Ma la fuga non porta mai alla vittoria. A quale fazione, allora, è pertinente e produttivo, assegnare il suffragio? Con corredo di motivazioni epistemologiche, etiche, storiche, di filosofia della politica, qui si perviene ad argomentare che la scelta meno deficitaria e meno foriera di rischi per il Paese e i cittadini non può non concernere, pur con mille e uno distinguo, il Popolo della Libertà
Pubblicazione: 24 02 2013

Luciano Lelli
La cultura, utopico valore primario per lo sradicamento della crisi imperversante
Siamo attanagliati dalla crisi, che investe ogni aspetto delle vite personali e della convivenza sociale con moto inesorabilmente espansivo, mordendo con particolare accanimento nei settori finanziario ed economico della vicenda esistenziale complessiva di ciascuna persona. Ontologicamente argomentando, in sé il fenomeno "crisi" non è senz'altro negativo: ogni tipologia di crisi, infatti, quasi di necessità stimola a decisioni e scelte per il superamento. Presso che certo è che la modalità di crisi più rilevante e angustiante sia quella della cultura. In merito sono qui riprese e commentate considerazioni molto fini di Giovanni Reale. Massima attenzione merita la tesi che se non si riesce ad affrontare la crisi culturale che imperversa e tutto e tutti corrode, è altamente improbabile che si riesca a fuoriuscire anche dal pantano finanziario ed economico
Pubblicazione: 23 01 2013


Franco Marcoaldi
Il fantasma della bellezza/1. Tzvetan Todorov
Intervista a Todorov, sollecitato ad argomentare sulle tematiche trattate nel suo recente saggio La bellezza salverà il mondo, edito con tale titolo in Italia da Garzanti. Largamente condivisibili le osservazioni e le tesi dell'intellettuale francese di etnia bulgara. Il concetto di bellezza non è definibile in via puramente teorica; esso è lungo la storia notevolmente mobile, da Platone a sant'Agostino al suo insediamento entro il mondo dell'arte, alla scissione del rapporto di necessità con la medesima; si dà un nesso evidente tra estetica ed etica, anche se non bisogna enfatizzare all'eccesso la potestà dell'estetica di svolgere una funzione catartica nei riguardi dell'etica; l'assoluto individuale che sfocia nell'estetismo ha connotazione negativa, perché "la forma più comune di bellezza è legata alle relazioni umane"
Pubblicazione: 05 01 2013 (in la Repubblica, 21 giugno 2012)

Luciano Lelli
Attestazioni di realtà e giudizi valutativi: distinzioni essenziali
Un esercizio argomentativo tra logica, epistemologia ed etica, con il quale si tenta di traguardare l'intero universo della comunicazione, dal punto di vista del proposito comunicativo degli emittenti dei messaggi, distinguendo innanzi tutto le attestazioni di realtà dai giudizi valutativi e instaurando all'interno di ciascuna categoria una ulteriore differenziazione. La mappa dell'universo della comunicazione così tracciata viene poi fatta impattare con le reazioni che in genere ogni atto comunicativo suscita. Con chiamata in causa della logica, fatta agire in termini difficilmente confutabili, si arriva alla conclusione necessaria che solamente le attestazioni di realtà intenzionalmente alterate a scopo di danneggiamento di qualcuno sono suscettibili di sanzioni graduate. In nessun caso, mai senz'altro, i giudizi valutativi, concretizzazioni della libertà di pensiero ed espressione
Pubblicazione: 18 12 2012

Luciano Lelli
Il Governo Monti o della retorica del nulla
Questo testo, elaborato nello scorso giugno, è rimasto "in sonno" per cinque mesi. Ritenendo l'autore che i giudizi estremamente negativi in esso formulati sulla genesi del Governo Monti e sulle azioni politiche dello stesso potessero essere errati, per il poco tempo allora intercorso dall'avvio della sua attività. Trascorso un anno però ogni dubbio è definitivamente caduto: nulla di decente l'uomo del Presidente e la sua scarsa squadra hanno combinato, tutto è peggiorato (per gli Italiani) da quando essi sono in scena; solo d'una cosa sono smaniosi: di apparire e chiacchierare ovunque, su tutto bofonchiando a vuoto. Come i peggiori dei politici. Nel frattempo la democrazia è stata strangolata, la gente soffre, la depressione incombe, il futuro balugina nerissimo. Sia lode di tanto progresso a Napolitano Ottimo e Massimo.
Pubblicazione: 20 11 2012

Luca Pautasso
Alla sinistra piace il Profumo della mediocrità
In Italia si blatera ormai da qualche tempo di "meritocrazia", termine magniloquente e utopico per significare che in tutte le attività e professioni, con particolare riguardo al mondo della scuola e dell'istruzione, si deve avanzare, nella carriera come nei percorsi formativi, solo ed esclusivamente in base al proprio merito, vale a dire all'impegno nel far fruttificare al massimo i  propri talenti, sontuosi o modesti che essi siano. Non si procede ovviamente oltre i vaniloqui e nella realtà tutto  continua come sempre avvenuto in questo dissestato Paese. Alla prevalenza d'un egualitarismo regressivo e basato su dis-valori molto concorre la perdurante sterile egemonia culturale di coloro che orgogliosi un tempo di proclamarsi "marxisti" ora camuffano le proprie radici; senza però riuscire a svellersi da esse
Pubblicazione: 30 10 2012 (in L'Opinione delle Libertà, 6 giugno 2012)
 

Giancarlo Lehner
Svolta "giovanile" nel PDL? Attenti, gli idioti sono sparsi in tutte le età...
"Cento volte meglio un settantenne preparato e onesto rispetto allo squallore di un giovincello rampante". "Di norma, il giovane rampante è o è stato un pessimo ma servile portaborse, quando ..... non sia già ben piazzato in pista di lancio dal familismo e dall'amicalismo amorali". "il Pdl, ..... non elaborando idee ma solo effetti speciali, pensa di sopravvivere selezionando ragazzi e ragazze in nome di una politica che sa troppo di Grande Fratello, se non proprio di 'Vieni avanti cretino' ". "C'era una volta il centrodestra che parlava di merito e non di anagrafe". Ecco, nessun commento, queste citazioni dall'articolo bastano e avanzano
Pubblicazione: 15 10 2012 (in Secolo d'Italia, 30 maggio 2012)


Pietro Citati
Il filosofo che illuminò i secoli bui
In qualche rara e fortunata occasione vengono pubblicati libri splendidamente inattuali come questo, presentato e commentato, con suggestive argomentazioni, da Pietro Citati. Si tratta del primo d'una serie di sei volumi comprendenti l'immenso Periphyseon, De divisione naturae di Giovanni Scoto Eriugena. Sicuramente quasi nessuno ha in merito a tale potentissimo pensatore e all'opera sua la minima cognizione. Anche se Scoto Eriugena va considerato il più grande filosofo del Medioevo, improvvisamente sorto nel IX secolo a illuminare di luce vivissima e originale uno dei periodi culturalmente più caliginosi della storia. In particolare straordinarie per attualità sono le riflessioni che egli dedica alla tematica, perenne, dei rapporti tra fede e ragione
Pubblicazione: 16 09 2012 (in Corriere della Sera, 7 maggio 2012)

Luciano Lelli
Alcune considerazioni, perplesse, sul potere della scienza e della tecnologia umane
Pubblico, con rilevante ritardo rispetto alla data degli accadimenti menzionati, questa riflessione. Essa concerne gli eventi tellurici manifestatisi nella mia terra, l'Emilia-Romagna, in specie negli ultimi dieci giorni dello scorso mese di maggio, che hanno provocato ammazzamenti di persone, feriti, distruzioni, danni anche economici di estrema entità. La pubblicazione dilazionata rispetto ai fatti successi è motivata anche dalla circostanza che qui non sul tragico episodio verte il focus investigativo bensì sulla smentita quasi beffarda inferta dalla natura alterata alla convinzione d'essere dominatrici della scienza e della tecnologia umane e sul problematico intervento di Dio nella gestione d'avvenimenti negativi, a contrasto dei quali quasi nulla conta la pretesa umana di capire e di agire come le aggrada
Pubblicazione: 25 08 2012

Angelo Scola
Il primato del lavoro e la centralità dell'uomo
L'arcivescovo di Milano cardinale Scola in questo intervento inquadra mirabilmente una problematica essenziale nella vigente temperie di crisi cosmica finanziaria ed economica, da molti interpreti fraintesa o mistificata: quella, appunto evocata dal titolo, del primato del lavoro e della centralità della persona umana. Attenzione però: la tesi implica conseguenze operative sulle quali in genere si sorvola: il lavoro è un diritto ma anche un dovere, nel senso ovvio che ciascuno è intriso dall'obbligo etico di dare il proprio contributo al bene comune lavorando senza pretendere che siano gli altri ad affrontare e risolvere i problemi, rifiutando ogni suggestione di parassitismo. Fondamentale poi è l'idea del lavoro "gratuito": da intendere come amore e gusto del "lavoro ben fatto", a prescindere dai risvolti finanziari ed economici
Pubblicazione: 08 08 2012 (in Corriere della Sera, 26 aprile 2012)


Gian Antonio Stella
La dittatura dell'incuria
Ai professionisti della politica, salvo lodevoli eccezioni individui non adusi a fornicare con la cultura, sfugge una evidenza che invece dovrebbero tenere al centro della loro propensione operativa. Si dà un nesso primario, inestricabile, tra bellezza e qualità della vita. Ambienti urbani degradati, massificati, ridotti a formicai, ove neppure traluce una stilla di bellezza, inevitabilmente generano turpitudine morale, inclinazione a mali pensieri e azioni, ottundimento degli spiriti. La cultura, come coltivazione rigorosa e integrale della tensione al bello e alla conoscenza insita potenzialmente nella configurazione umana di ciascuno, è componente essenziale nel rendere la vita degna d'essere vissuta. Essa, tra l'altro, se praticata con lungimiranza, favorisce anche la risoluzione delle attualmente sempre più angustianti problematiche economiche
Pubblicazione: 20 06 2012 (in Corriere della Sera, 4 marzo 2012)


Marcello Veneziani
I sinceri democratici cedono alla tentazione dell'antidemocrazia
E' partito un dibattito di grande rilevanza, sul versante di centro-sinistra dello schieramento politico italiano, su un tema fino a ieri tabù, in merito al quale neppure si osava manifestare la minima perplessità per timore di essere accusati di nostalgia per il Fascismo (anche per il Comunismo?): sui fondamenti della democrazia, sul suo funzionamento, sulla rilevanza valoriale insita nell'adesione ad essa, sui vantaggi "materiali" che la pratica della democrazia arreca alla convivenza delle persone, sugli inconvenienti che essa evidenzia con sempre maggiore crudezza nell'attuale contingenza di diffusa ed epidemica crisi economica, finanziaria, sociale, culturale. In merito alla capitale questione, Veneziani propone argomentazioni di alto interesse, meritevoli di approfondimenti e ampliamenti
Pubblicazione: 15 06 2012 (in il Giornale, 16 aprile 2012)

Luciano Lelli
Italia: Paese in declino o già comatoso?
Non opto per alcuna opzione del corno dilemmatico. Certo è però che le cose in Italia vanno di male in peggio. Ormai, comunque, ci affanniamo quasi sul fondo del baratro. Quasi nessun aspetto del vivere sociale, dell'economia, dell'etica palesa segno positivo. Tutto è ammosciato, depresso, avvizzito. Responsabilità primaria della inesorabile decadenza va imputata alle caste che imperversano, indifferenti e anzi ostili a ogni prospettiva di palingenesi: dei magistrati, dei politici, dei sindacalisti in cima alla classifica. Perché neanche armati da oceani di ottimismo realisticamente non si riesce a intravvedere luce in fondo al tunnel? Per l'amara ragione che la gente, la Nazione, tutti noi individui, insomma, complessivamente, dal punto di vista etico, culturale, operativo non siamo purtroppo migliori degli adepti delle caste di cui pure ci constatiamo succubi e vittime
Pubblicazione: 21 04 2012

Claudio Magris
Se il relativismo teme la verità
L'intervento qui proposto mette in scena una problematica essenziale e quanto mai attuale, anche se l'identificazione del problema e le soluzioni teoriche e operative di cui si sostanzia appaiono non poco affette da confusione. Innanzi tutto occorre precisare che il termine relativismo è in sé ambiguo e fuorviante, suscettibile come è di letture quanto mai variegate e anche antitetiche. Con tutta probabilità (nella scia di Popper, stranamente ignorato da Magris) è funzionale ed efficacemente operativa una discriminazione tra "relativismo epistemologico" (basato sul convincimento che ogni verità acquisita in campo scientifico è sempre una congettura fallibile) e "relativismo etico" (come constatazione che si danno nelle realtà storiche e sociali convinzioni e atteggiamenti valoriali assai differenziati, dai singoli e dai gruppi sociali legittimamente praticabili, a condizione che si basino sui principi del rispetto, della tolleranza, della dignità costitutiva di ogni persona umana)
Pubblicazione: 05 04 2012 (in Corriere della Sera, 23 febbraio 2012)

François Bouvard
Éducation: il faut remettre l'enseignant au coeur du système
Con riferimento agli esiti niente affatto soddisfacenti conseguiti dagli studenti francesi nelle prove OCSE-Pisa, una riflessione molto pregnante sulle azioni che è indispensabile attivare per ovviare alle deficienze riscontrate (la strategia terapeutica si attaglia perfettamente anche all'Italia). Gli interventi più rilevanti, secondo Bouvard, vanno effettuati sugli insegnanti, da ricollocare al centro del sistema implementandone decisamente le competenze professionali. Interessante l'annotazione che non è la quantità di risorse finanziarie riversate sul sistema di istruzione a determinare meccanicamente la qualità dei risultati.
Pubblicazione: 29 02 2012 (in Le Figaro, 11 ottobre 2010)
 

Giampaolo Pansa
Se avessi vent'anni saprei chi picchiare
La forte disoccupazione giovanile è uno dei maggiori problemi sociali del Paese. Difficile che esso possa essere risolto con soddisfazione generalizzata. Anche per le responsabilità che perdurano da decenni degli adulti e delle istituzioni che essi gestiscono: genitori, università, partiti politici e sindacati. Per cavarsela nella corrente grave situazione a ben poco valgono lauree inflazionate ed estranee al mercato del lavoro. Conta in esclusiva la capacità di svolgere bene la professione scelta (o incontrata), la voglia di impegnarsi, di raggiungere anche l'eccellenza. Chi nel suo campo operativo ha competenza qualitativamente elevata, non teme la perdita del posto. Magari può essere a volte costretto a rinunciare al "posto fisso": ma, se vale, troverà presto un'altra occasione redditizia
Pubblicazione: 20 02 2012 (in Libero, 5 febbraio 2012)

Luciano Lelli
Apocalisse nell'anno all'esordio? Sì, se tutto dipendesse dagli individui sciaguratamente al timone dell'Italia (e delle altre Nazioni)
Il 2012, preconizzato annus horribilis, comincia in Italia con una novità di enorme rilevanza: il sostanziale siluramento - per iniziativa del Presidente della Repubblica - della democrazia parlamentare e l'imposizione d'un premier e d'una squadra governativa di "ottimati" da nessuno eletti, voluti, fuor d'ogni sua competenza, dal Capo dello Stato. Stanno il Monti e sodali risolvendo i gravi problemi del Paese? Per nulla affatto, la situazione è anzi peggiorata. E l'Italia ha ceduto la sua sovranità al provvisorio asse franco-germanico e ai "poteri forti" della finanza internazionale
Pubblicazione: 15 01 2012


Angelo Scola
Crisi e travaglio all'inizio del Terzo Millennio
In questo cupo momento della storia nel quale in Italia (ma non solo) i professionisti della politica e anche i cosiddetti tecnici evidenziano la loro drammatica incapacità nell'affrontare positivamente i gravi problemi del Paese, tocca a un ispirato uomo di Chiesa come il neoarcivescovo di Milano indirizzare al popolo dei suoi fedeli (a tutti, in realtà) un alto e ispirato messaggio, nel quale le problematiche economiche e finanziarie vengono "aspirate" e investite di nuova luce di rivelazione entro le superiori ragioni, ontologiche e religiose, che connotano ogni persona umana. Così nobilitate le contingenze della crisi che implacabilmente morde possono addirittura innescare un processo virtuoso di riscatto da egoismi e culto dell'immanenza, di innalzamento dello sguardo di tutti verso orizzonti più ampi ed elevati
Pubblicazione: 15 12 2011


Luciano Lelli
La democrazia sotto il tallone di Mammona: si danno strategie per espellere il Leviatano dalle nostre vite?
A livello globale, con particolare virulenza in Italia, si sta manifestando un fenomeno finora occulto, sconcertante: mentre pareva assodato che "la sovranità appartiene al popolo" quasi all'improvviso emerge che il popolo non conta nulla e il potere reale negli stati e sopra gli stati è detenuto "dallo stato imperialista delle multinazionali del denaro", da Mammona, per rilanciare un termine di antico conio, crudamente apparso di estrema attualità. E' possibile ai popoli (all'Italia) scrollarsi di dosso l'orrenda sanguisuga? Forse, percorrendo una di due strade antinomiche: una Confederazione degli Stati Uniti d'Europa autenticamente politica e sovrana oppure, infranta l'attuale fittizia unione, il ritorno dei singoli membri, in specie dell'Italia, alla propria autonomia, in dignità di comportamenti e responsabilità di scelte
Pubblicazione: 13 11 2011

Luciano Lelli
Exit Muammar Gheddafi dalla scena del mondo
La guerra nient'affatto umanitaria ma generata come tutte da spregevoli interessi economici scatenata contro la Libia dal trio Sarkozy, Cameron, Obama, al quale è stato presso che costretto ad associarsi anche il governo italiano (ma poteva creativamente astenersi e giocare in autonomia) dopo mesi di eccidi ha raggiunto il suo vero scopo: il massacro di Gheddafi, con vilipendio feroce del suo cadavere. Ora tutti stupidamente inneggiano. Ma non abbisogna d'essere dei politologi di gran vaglia per intendere che i nuovi governanti, fino a ieri complici dei delitti del rais di Tripoli, saranno detentori del potere peggiori di lui, sommossi tra l'altro dalla smania di imporre la sharia islamica. Così la radiosa primavera araba provocherà ulteriori lutti e sofferenze al popolo di Libia (e arrecherà guai micidiali anche all'Italia)
Pubblicazione: 30 10 2011)

Luciano Lelli
Venezia, 54^ Biennale d'Arte: appunti di visita
Non c'è mai limite al peggio, in qualsiasi ambito dell'agire umano, quindi anche nel mondo dell'arte iconica. Molto raramente in quarant'anni di visite osservate cosacce tanto repellenti, disgustose. I casi sono due: o prevale uno spirito cosmico di turlupinatura o le menti umane (almeno quelle degli artisti d'avanguardia) sono affette da grave e progressiva patologia. Si salva il Padiglione Italia, ove tra infinite polemiche Vittorio Sgarbi ha convogliato una quantità esorbitante di quadri e sculture. Non contrastando affatto la logica del mercato, come pretenderebbe. Ma almeno propone lavori che si lasciano guardare, senza suscitare conati d'indignazione
Pubblicazione: 14 09 2011

Luciano Lelli
Considerazioni in merito a un comportamento assurdo e sullo sciopero come strumento di protesta e rivendicazione
Il Paese sta andando a catafascio, ucciso da uno spaventoso debito pubblico accumulato criminalmente per responsabilità primaria di sindacati confederali, PCI (e sue varie riedizioni), DC e che fa la CGIL? Celebra l'arcaica liturgia dello sciopero generale, cioè sottrae ulteriore ricchezza al Paese, quindi ne acuisce la grave patologia. E' certamente lecito dissentire dalle decisioni difficili assunte da chi ha la responsabilità di governare: ma il ricorso allo sciopero, nel 2011, dopo che da svariati decenni tale strumento di protesta e rivendicazione ha perso ogni significato, danneggia i cittadini e per nulla affatto i datori di lavoro (anzi,...) non testimonia soltanto  l'abbarbicamento a una religione oppositiva completamente sterile e controproducente ma un livello preoccupante di marasma intellettuale e disfacimento etico (per eccesso di droga ideologica iniettata in sé)
Pubblicazione: 09 09 2011

Luciano Lelli
Giampaolo Pansa, Carta straccia, Milano, Rizzoli, 2011. Recensione
L'ultimo volume di Pansa abbandona (provvisoriamente?) l'appassionata ricognizione dei casi e delle testimonianze inerenti la "guerra civile" imperversata in Italia anche dopo la conclusione della II guerra mondiale e attiva una puntigliosa analisi della funzione dei giornali (e dei talk shows televisivi). Per constatare che malgrado le presunzioni dei giornalisti (in specie di sinistra e quindi antiberlusconiani) il loro "potere" è presso che nullo, in particolare da quando l'intero universo dei media di sinistra ha abbandonato la funzione di informare e di criticare con tensione all'equilibrio e all'obiettività per assumere il ruolo di giocatori in campo. Fallendo
Pubblicazione: 26 08 2011


Luciano Lelli
Sul "giovanilismo" acritico che imperversa: alcune considerazioni puntigliose
Oggigiorno è di moda puntare sui "giovani": per il rinnovamento della cultura e la palingenesi della politica. Ma giovinezza è proprio "verde età", come molti ingenui del momento inclinano (forse) a credere e comunque professano, oppure le cose non stanno esattamente così? Perentoria critica qui di questo invasivo "giovanilismo" d'accatto, reimpostazione radicale della questione in forma di decalogo di connotati e sostegno reciso alla tesi che in politica determinante e perniciosa non è l'età, ma l'occupazione "a vita" degli incarichi istituzionali
Pubblicazione: 29 06 2011

Giorgio Israel
Tecnocrati d'insuccesso. Quelli che la scuola non si può criticare
Israel è studioso delle problematiche scolastiche connotato da grandi passione e competenza (termine che aborre). Qualche volta l'indignazione lo spinge a estremizzare: ma le sue considerazioni sono sempre pertinenti e stimolanti, come queste relative alla valutazione degli allievi tramite test ormai imperversante. Anche se tale tipo di valutazione - contestualizzato in una strategia complessiva - sarebbe errato demonizzarlo. Certamente, come Israel asserisce, la qualità della scuola è determinata dalla qualità dei "maestri": ma attrezzi tecnologici come i computer e le lavagne multimediali, se bene innestati nel progetto pedagogico, forniscono un contributo rilevante
Pubblicazione: 27 06 2011 (in il Giornale, 17 maggio 2011) 


Luciano Lelli

Recensione a Tecnologie per la didattica
Libro rilevante, meritevole di adeguata attenzione da parte di tutti i docenti che ormai dalla frequentazione didattica delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione non possono, nolenti o volenti, prescindere. Molto lodevolmente il volume manifesta piena consapevolezza di una circostanza: è bene e utile che le scuole pratichino le TIC; includendo però le stesse nel proprio progetto formativo non facendosi da esse dominare. Dalla lettura del volume, magari oltre le intenzioni degli elaboratori, un'altra avvertenza emerge: non tutti gli oggetti tecnologici, virtuali o materiali, oggi sulla cresta dell'onda sono proprio indispensabili per l'efficacia e la qualità delle azioni formative, anzi.
Pubblicazione: 19 05 2011


Luciano Lelli
Bellezza e arte nei paradigmi della contemporaneità
L'ampio saggio prende le mosse da una querelle sulla comprensibilità dell'arte contemporanea ed allarga la sua prospettiva d'indagine tentando di conferire una salda fondazione ai concetti capitali di bellezza e arte mediante una puntigliosa indagine storica circa le principali concezioni professate in argomento. Si sofferma a seguire su alcune teorie dell'arte che hanno sostanziato nel Novecento la ricerca in proposito e, dopo avere investigato la relazione strutturale tra arte e religione, perviene alla corroborazione d'una tesi a varie riprese emersa e sostenuta, che tutta l'arte autentica, a prescindere dalla collocazione cronologica, è contemporanea
Pubblicazione: 22 03 2011


Luciano Lelli
Allons enfants de la patrie: bombe sulla testa del folle di Tripoli
Entrato il mondo islamico in sorprendente fibrillazione, con esiti al momento da nessuno prefigurabili, Francia, Inghilterra e USA (purtroppo l'Italia non ha potuto esimersi dall'associarsi) hanno all'improvviso deciso - sotto bucherellato ombrello ONU - di abbattere il regime di Muammar Gheddafi. Con l'ipocrita motivazione di volere così difendere "il popolo libico" dai massacri perpetrati dal suo despota (con tutta probabilità ad essi aggiungendo i propri ammazzamenti di innocenti). In effetti l'insensata operazione si fonda su inconfessabili motivazioni economiche e di prestigio politico, in specie per quanto concerne l'invasato Nicolas Sarkozy
Pubblicazione: 21 03 2011

Luciano Lelli
A proposito di alcune esternazioni sulla scuola di Silvio Berlusconi
Parlando in una occasione pubblica anche della scuola, il premier Berlusconi ha stigmatizzato la presenza, in quella statale, di insegnanti che inculcano negli allievi principi diversi da quelli professati dalle famiglie. Apriti cielo! Un diluvio di proteste, denigrazioni, ingiurie, minacce di ritorsioni e piazzate. Ha davvero esternato una convinzione abnorme il Presidente del consiglio? Per nulla affatto, la sua constatazione è semplicemente ovvia. Coloro che dichiarano di voler "difendere la scuola pubblica" dovrebbero convenire con lui, invece di stracciarsi scioccamente le vesti e sbraitare
Pubblicazione: 05 03 2011

Luciano Lelli

Autoritratto a stampa, di Renato Barilli: recensione
Folto volume, d'impianto inconsueto nel panorama "letterario" italiano, nel quale il prestigioso studioso d'estetica, letteratura e arti figurative dà corso a un bilancio a tutto tondo della sua protratta e appassionata vicenda culturale, così realizzando anche una rappresentazione molto vivida delle propensioni e delle scelte che critici ed estetologi, narratori e artisti iconici hanno privilegiato nell'intera seconda metà del Novecento, in rapporto alla quale Barilli ha esercitato la sua acuminata acribia. Il recensore ha abbastanza diffusamente messo a fuoco non poche tesi barilliane in merito alle quali dissente
Pubblicazione: 01 03 2011

Luciano Lelli
Alcune congetture per la palingenesi dell'opposizione dallo sfacelo che la paralizza
Un paese in cui vige la democrazia di tipo liberale per funzionare fisiologicamente ha bisogno di una adeguata maggioranza e di una opposizione attiva, razionale e critica, pena il degrado patologico di sé. In Italia questo non avviene, presso che da sempre e in specie da quando assolve alla responsabilità di governo lo schieramento politico capeggiato da Silvio Berlusconi. La responsabilità d'una siffatta perdita di senso dell'opposizione è quasi tutta da ascrivere alla componente di "sinistra" da cui è egemonizzata. Questo contributo addita un decalogo di mutazioni strutturali indispensabili all'opposizione per riacquistare la smarrita dignità politica
Pubblicazione: 0601 2011

Angelo Panebianco
Conservatori di sinistra
Da svariati anni ormai si è verificata in Italia una stupefacente mutazione antropologico-politica: la cosiddetta sinistra, nell'immaginario collettivo schieramento proteso al futuro, allo sviluppo, all'innovazione, alla sperimentazione di nuove modalità di convivere, lavorare, produrre si è trasformata in gruppo arroccato maniacalmente nella conservazione dell'esistente e nella nostalgia del passato, cedendo la sua - supposta - spinta propulsiva alla cosiddetta destra. L'analisi di Panebianco, non schierato con le ragioni dell'attuale maggioranza governativa, è in argomento spietata ed esemplare
Pubblicazione: 04 01 2011 (in Corriere della Sera, 29 dicembre 2010) 

Stefano Zecchi
Corsi per i più bravi? Buona idea. Stop alla scuola che livella tutti
Nella Spagna governata dal pur sinistroso Zapatero, sono stati organizzati corsi di sostegno per gli allievi eccellenti. Sarebbe possibile un analogo provvedimento in Italia? No, al momento. Perché la cultura pseudo marxista ancora purtroppo egemone nella scuola italiana, responsabile dello sfascio della stessa con le sue ossessioni di egualitarismo e massificazione verso il basso, farebbe le barricate pur di impedirlo. Proprio perché si tratterebbe di provvedimento atto a migliorare la qualità infima che connota tristemente il nostro sistema scolastico
Pubblicazione: 02 01 2011 (in il Giornale, 1 settembre 2010)
 

Giuseppe Conte

Io vi accuso, falsi intellettuali senza poesia
La cultura italiana, come del resto quella di molti altri paesi, ha nell'esperienza della poesia uno dei suoi principali fondamenti. Nei tempi miserevoli fluenti la grande poesia sembra bandita dalla formazione e dalla pratica culturale delle persone, mentre una miriade di prodotti linguistici di vile conio si appropria del termine e della funzione della poesia. Ma essa, miracolosamente, sopravvive, resistendo nelle zone d'ombra in cui è stata sciaguratamente relegata
Pubblicazione: 01 01 2011 (in il Giornale, 13 dicembre 2010)

Romana Liuzzo, Donatella Marino
Ecco chi vuole uccidere la scuola
Mentre l'ondata contestataria contro la "riforma Gelmini" impazza al culmine della propria smania biecamente conservatrice  (i contenuti della quale riforma sono per altro sconosciuti agli eversori sia sé dicenti "studenti" universitari che  della secondaria di II grado) e i politicanti dell'opposizione squallidamente cavalcano la tigre, sperando in un miserabile guadagno elettorale per le proprie botteghe, ecco un saggio lucido e impietoso sul degrado allucinante della scuola italiana, dal quale si evince nettamente chi sono i veri nemici della stessa che nulla tralasciano pur di affossarla definitivamente
Pubblicazione: 25 11 2010 (in Panorama, 23 settembre 2010)


Luca Beatrice
Arte in crisi perché ha perso la manualità
Nelle scuole e nelle Accademie - rileva l'autore - si celebra ancora il primato della teoria e della concettosità. Così si sono perse le capacità artigianali che facevano la differenza. Ma contro questa separazione tra mano e testa è sempre più diffuso e ampio un movimento di critica e reazione
Pubblicazione: 01 09 2010 (in il Giornale, 8 dicembre 2009)

Massimo Piattelli-Palmarini
Perché Darwin sbaglia. Ecco la mia verità
Rampognato da Cavalli-Sforza, lo scienziato Piattelli-Plamarini ribatte e rincara la dose, sostenendo che è il conformismo evoluzionista a frenare la ricerca, per il fatto che impiantare - come fanno i neodarwinisti - una spiegazione dell'evoluzione del vivente centrata sul processo di selezione è nettamente superato. La selezione naturale esiste ma come processo assai marginale nella comparsa di specie nuove
Pubblicazione: 01 09 2010 (in Corriere della Sera, 8 aprile 2010)

Luciano Lelli
Congetture utopiche per una palingenesi etica e politica dello Stato
La forma "Stato" è in crisi, non soltanto in Italia, anche se da noi la disfunzione si avverte con particolare intensità. Per uscire dall'impasse, una sola strategia sembra praticabile: quella sintetizzabile nello slogan "meno Stato, più società". Il contributo qui introdotto passa in rassegna le ragioni che hanno portato ad acutezza la crisi e le evoluzioni concrete in grado di superare l'attuale stadio di generalizzata confusione. Ma l'autore non si fa soverchie illusioni circa l'effettiva concretizzazione della metamorfosi
Pubblicazione: 13 08 2010


Luciano Lelli
La politica italiana tra ossessione del particulare e utopia del bene comune
Ripubblicazione di un saggio già proposto due anni e mezzo fa nel sito WEB dell'autore, il quale suscitò una indignata riprovazione da parte di adepti della sé dicente sinistra (la risonanza dell'esecrazione tuttora perdura) in specie a causa d'alcuni rilievi - linguisticamente risentiti - sull'allora premier Romano Prodi e sul presidente della Repubblica in carica Giorgio Napolitano.
L'autore antepone alla riproposta del saggio una premessa esplicativa e d'aggiornamento
Pubblicazione: 28 06 2010


Marcello Veneziani
Salvata la scuola, peccato sia tardi
Sia riconosciuto il merito del ministro Gelmini che ha gettato le basi di una vasta riforma della scuola italiana, innovando norme e statuti organizzativi da decenni obsoleti. Forte è il rammarico però, secondo Veneziani, per il fatto che il pur apprezzabile disegno innovativo non sortirà effetti rilevanti. Perché, a suo avviso, la scuola vive un inarrestabile declino, che non può essere fermato dalle leggi, essendo il marcio negli uomini e nella mentalità
Pubblicazione: 04 06 2010 (in il Giornale, 7 febbraio 2010)


Marcello Veneziani
Ormai gli evoluzionisti credono di essere Dio
In relazione al dibattito ricorrente e anzi ormai permanente sulla fondatezza della teoria evoluzionistica di Darwin, una esemplare puntualizzazione, che mette in evidenza l'arroganza del darwinismo allorché pretende di costituirsi come tesi esplicativa di tutta la realtà e rileva come, nata quale teoria scientifica, l'idea darwiniana ha ormai raggiunto forme primitive di intolleranza, degradandosi da scienza a ideologia
Pubblicazione: 21 05 2010 (in il Giornale, 9 aprile 2010)

Bertrand Vergely
Il niente che ci portiamo in classe
Una riflessione di altissimo spessore culturale ed etico sulla coltivazione dei disvalori che hanno portato a uno stadio di crisi comatosa la scuola, non solo in Italia ma anche in altri Paesi dell'Occidente. Soltanto nella restituzione del loro vero significato a parole belle come istruzione, educazione, insegnamento risiede la sola possibilità di riscatto dalla catastrofe incombente
Pubblicazione: 16 05 2010 (in il Giornale TEMPI, 28 ottobre 2009)

Luciano Lelli
Ricognizioni e scandagli alla ricerca dell'essenza e delle epifanie della verità
Esiste qualcuno convinto di non sapere che cosa sia la verità e di non possederla? Eppure nulla v'è di più sfuggente e proteiforme della verità. La riflessione che segue investiga da varie prospettive il concetto di verità, evidenziando la necessità della ricerca incessante della stessa e mettendo in guardia avverso la presunzione di risiedere in essa in termini definitivi e perentori.
Pubblicazione: 01 05 2010

Luciano Lelli
Palingenesi della fede nella renovatio della ragione
Fede e ragione quali itineraria mentis et cordis in Deum. Lungo tragitto che perviene alla convinzione dell'inettitudine della ragione a spingersi oltre i confini del fenomenico, nei territori fascinosi del noumeno. Ma è proprio scontata l'incapacità della ragione a cimentarsi in una sfida entro l'orizzonte dell'ontologia?
Pubblicazione: 30 03 2010

Luciano Lelli
Lamentazione sul destino d'Italia che ancora "siede in terra negletta e sconsolata"
Partendo dal convincimento che l'Italia sia un Paese sostanzialmente ingovernabile, si attribuisce tale condizione al fatto che essa non è propriamente nazione, come la definì Alessandro Manzoni
Pubblicazione: 03 01 2010
==================================================================================================================================
Luciano Lelli
Viaggio a Venezia per visita alla Biennale d'arte 2015
Rosanna ed io, in coppia, implacabili visitatori di ogni biennale d'arte veneziana da trent'anni all'incirca (io frequentatore dell'evento da poco meno che quarant'anni). Presso che mai ho tratto dall'approccio il minimo diletto estetico, anzi, ho praticamente sempre ritenuto l'approccio alla rassegna un esercizio di sofferenza an-estetica. Quindi mai consenso sul piano del gusto alle innumerevoli "cose" esposte e visionate, anche se ovviamente le più che molteplici visite mi hanno consentito una conoscenza sistematica delle evoluzioni dell'arte visiva contemporanea. Ad ogni replica invariabilmente ho sostenuto che quella appena fruita era la più abbietta biennale da me frequentata. Anche quest'anno replico l'apprezzamento, convinto che il curatore Enwui Enwezor allestendo l'espoziozione sotto il titolo complessivo di "All the world's Futures" sia riuscito a battere sulla strada della bruttezza e dell'insignificanza tutti i suoi predecessori. Ma, forse, è destino endemico dell'arte contemporanea una catabasi infinita, mai pervenendo a toccare il fondo dell'insensatezza, che ogni volta si abbassa vieppiù
Pubblicazione: 13 12 2015


Luciano Lelli
Emozioni e ragionamenti dopo l'ennesimo eccidio perpetrato a Parigi da islamici
A oltre 10 giorni dalla strage degli innocenti selvaggiamente compiuta da esecutori duri e puri dei dettami del Corano, l'Europa ancora in angoscia, sostanzialmente incapace di intendere e reagire. I comportamenti più insulsi quelli dei governanti italioti, pavidi e ignobili nel loro buonismi d'accatto che arrecherà solo disastri. Pietosamente cianciano: non è guerra e tanto meno scontro di civiltà. Invece è ripresa del conflitto endemico per secoli sostenuto (finora perso) dagli adepti dell'Islam contro l'Occidente ed è scontro di civiltà, per palese intenzione in tal senso delle orde maomettane, anche se l'imbelle controparte flebilmente nega e a guisa di struzzo infossa la testa nella sabbia, stupidamente confidando nella clemenza del ferocissimo aggressore
Pubblicazione: 24 11 2015


Angelo Panebianco
Rimettere i piedi per terra
L'Europa dorme, cincischia, i suoi capi sparano sentenze spesso farcite di inaudita stupidità, gli europei si trastullano con la pace, il dialogo, la collaborazione tra i popoli. Da settant'anni una minaccia bellica globale sostanzialmente non ci pende sulla testa (la possibilità di una estinzione nucleare di tutti non è mai stata ritenuta davvero realistica). Ma l'Islam, il nemico storico, non s'è adeguato a siffatto sonnacchioso irenismo e ora sogna di conquistarla finalmente e di sottometterla l'Europa dei nazareni e degli infedeli. E' un pericolo effettivo? Sì, purtroppo. Se l'Europa non potenzia al massimo il suo esercito unificato, non si convince che la guerra non è un residuo del passato ma una tragica realtà del presente, non interviene (Siria, Libia, Iraq) per combattere duramente senza pietismi e buonismi a salvaguardia delle proprie minacciate libertà e civiltà
Pubblicazione: 23 09 2015 (in Corriere della Sera, 14 settembre 2015)
 

Vittorio Feltri
Integrazione sogno impossibile: l'islam vuole solo ucciderci
L'Europa invasa da orde barbariche dall'Africa e dal Medio Oriente. E i governanti invece di rendersi lucidamente conto della portata e della gravità del fenomeno, subiscono, annaspano, vagolano nell'incertezza, si rassegnano all'occupazione violenta, neppure alla lontana provvedono alla difesa dei disgraziati europei (molti dei quali, in fatto di incomprensione del problema, affini agli stolidi capi). Quasi tutti coloro che nel Vecchio Continente con la massima aggressività mettono piede sono islamici, intrisi di risentimento, d'odio, di spirito di vendetta. Decisi a far fare una brutta fine ai maledetti infedeli che per secoli hanno respinto l'avanzata dei veri credenti. Prevarranno stavolta, per l'acefalia di governanti e non pensanti d'Europa. Sarà una mattanza, un'ecatombe, anche di maomettani almeno, confido; ma la soddisfazione è molto magra .....
Pubblicazione 14 09 2015 (in il Giornale, 27 giugno 2015)

Antonio Socci
La Chiesa che non ti aspetti: "Emigranti statevene a casa vostra"
Nel momento in cui l'invasione dell'Europa dall'Africa e dal Medio e Lontano Oriente è in corso con progressiva intensità ormai più tragica che drammatica, mentre lievita giorno dopo giorno l'opposizione e l'ostilità delle popolazioni europee e di non pochi stati a questo flusso sterminato di fuggiaschi, ecco un segnale incoraggiante, argomentato con icastica lucidità da Socci: vescovi africani hanno formulato un messaggio d'esortazione per i giovani del continente nero a non emigrare, a restare nelle proprie terre impegnandosi a rendere in esse vivibile e decorosa l'esistenza, con il lavoro, la solidarietà sociale, il perseguimento del progresso civile, sociale ed economico. Tesi sostenuta nel testo è che l'emigrazione comporta più danni che benefici, per i fuggiaschi e per quanti restano. Esiste dunque una Chiesa più illuminata e cosciente di quella impersonata dal mai abbastanza esecrato Bergoglio, tra i maggiori responsabili dell'invasione e delle migliaia di morti annegati che il mostruoso esodo provoca
Pubblicazione: 01 09 2015 (in Libero, 30 agosto 2015)


Luciano Lelli
A proposito dell'ecolalia razzismo
Per millenni effettivamente l'umanità di pelle bianca ha considerato i consimili con differenze somatiche rispetto a sè (in specie le persone di pelle nera) quali esseri inferiori, da utilizzare, sfruttare, ridurre in schiavitù. Oggigiorno tale atteggiamento si è largamente dissolto e in particolare gli europei elaborano il lutto della propria passata perversità vergognandosi e marchiando coloro che non spasimano per i diversi da sé per appartenenza a culture allotrie con l'epiteto infamante di "razzismo" e con provvedimenti punitivi di svariate peculiarità. Tutto ciò promana largamente da demenza buonista. Chiunque ha il diritto di professare opinioni anche aberranti, fatta salva ovviamente ogni facoltà di replica e vietato con ogni perentorietà che dal livello degli apprezzamenti verbali si transiti ad atti lesivi degli altrui diritti. La tesi vale però anche a difesa dai migranti (immigrati clandestini) che in progressione lievitante arrecano danni agli ospiti "bianchi" che non li hanno chiamati e sono infastiditi dalla loro ingombrante e parassitaria presenza
Pubblicazione: 26062015


Luciano Lelli
Carneade è tornato: Renzi dileggia Alfano e turlupina Berlusconi
Stracciato l'ectoplasmatico "Patto del Nazareno", Renzi il callido bulletto trionfa, imponendo quale inquilino del Colle Mattarella il grigio silente. Egli si è fatto beffe nel contempo del mediocrissimo Alfano e dell'esausto Berlusconi. Ma è costui il più malmenato dal monellaccio fiorentino. Emerge con la più cruda evidenza che Silvio Berlusconi ha concluso la sua più che ventennale vicenda politica, che gli storici non accecati da occhiali ideologici non valuteranno negativamente. Ora però, per salvaguardia della sua decorosa figura politica, bene per tutti sarebbe che egli si ritirasse dietro le quinte, consentendo all'area dei liberali, dei moderati e dei radicati negli ideali della destra "storica" di designare tramite libera scelta un nuovo leader capace d'essere contraltare efficace del Renzi da Firenze, aspirante dittatorello
Pubblicazione: 10 02 2015

Giampaolo Pansa
Siamo in guerra, basta pietà
Pansa è uno dei pochi giornalisti italiani forniti di moralità tale che gli consente di pensare e scrivere in piena autonomia, senza condizionamento da parte del falso moralismo emanante dal 'politically correct'. Non si può pertanto non condividere la lucidissima analisi qui proposta concernente il pericolo mortale rappresentato, per la sopravvivenza della civiltà occidentale e in specie della derelitta e imbelle Europa, dall'irruzione in scena del catastrofico Califfato, punta di diamante dell'estremismo e dell'integralismo islamico. In particolare l'Italia, se non fosse purtroppo istupidita dalla demenza endemica che in essa lievita, dovrebbe avvertire la pericolosità della situazione e attrezzarsi per rintuzzare il mortale pericolo, in quanto meta finale e più prossima della conquista mussulmana. In primis duramente contrastando invece di delittuosamente favorire l'immigrazione clandestina, con la quale arrivano qui le teste di ponte dell'invasione maomettana prossima ventura. Il non governo presieduto dal "clandestino" Matteo Renzi in fatto di consapevolezza della micidiale insidia palesa la lucidità mentale e prassica di un lemure decollato .....
Pubblicazione: 04 12 2014 (in Libero, 25 agosto 2014)

Luciano Lelli
Bologna calcio e Bologna città
Testo furiosamente scritto mesi addietro, allorché il Bologna calcio, a conclusione di una vergognosa stagione "non" agonistica, perdendo in casa contro la mediocrissima squadra di Catania essa pure retrocessa, è precipitato in serie B. La vicenda in sé non è il fulcro argomentativo di questo intervento. Essa viene adoperata per rappresentare lo stato comatoso di Bologna città, un tempo nobile, dotta e grassa, ridotta oggigiorno dai peggiori amministratori comunali della storia a un vero e proprio luogo di indecenza. Sono trascorsi mesi dalla redazione dello scritto ma nulla è migliorato, anzi, i cambiamenti sono tutti di segno negativo. Sembra che sindaco e mala compagnia facciano di tutto per conseguire il peggio ipotizzabile. E' sufficiente una passeggiata domenicale nel centro storico della violentata città per toccare con mano quanto qui sostenuto: mezzi di trasporto delirantemente vaganti senza informazioni ai derelitti passeggeri, sporcizia, fetore, muri scarabocchiati con aggiunta costante di altri stupri grafici, fracasso, gentaglia di ogni razza e colore che chiede oboli, propone con insistenza merce insulsa, disturba i radi frequentatori di civile apparenza, .....
Pubblicazione: 18 08 2014


Luciano Lelli
Apologo del fanciullo Alì Muhammad e di suo padre Achmed Bin Zawahiri
Questa narrazione non è mia completa ed esclusiva invenzione. L'ho sentita anni addietro più volte raccontare da un collega ispettore scolastico di Reggio Emilia, come testimonianza verosimile di una situazione che si potrebbe effettivamente verificare. Oggigiorno, al cospetto di una invasione non frenata né controllata dall'imbelle e stolido stato italiano da parte di centinaia di migliaia di immigrati clandestini, gran moltitudine dei quali fanatici della aberrante religione rappezzata da Maometto che prima o poi procureranno alla rassegnata gente italica guai micidiali e catastrofici, l'apologo mantiene intatta, anzi, potenzia la sua carica emblematica d'una prevaricazione epocale che si realizzerà. Ovviamente il testo qui proposto è stato modificato, integrato, ampliato, strutturato secondo i canoni della configurazione narrativa. Ma la sua sostanza originaria d'allarme che tutti dovrebbero percepire permane intatta
Pubblicazione: 16 08 2014


Luciano Lelli
13 tesi per la rifondazione in Italia del partito delle persone radicate nei valori e negli ideali del liberalismo
Nelle recenti elezioni europee la sconfitta subita da Forza Italia è stata di dimensioni devastanti. Essa era attesa ma si confidava nel contenimento della perdita dei suffragi. Invece è intervenuta quella che si deve definire una batosta. Con una percentuale di voti superiore al 40% (pari all’incirca alla quantità ingentissima di aventi diritto che hanno disertato le urne) ha trionfato Matteo Renzi, il quale così ha indubbiamente acquisito la legittimazione sostanziale (non formale) a presiedere la compagine governativa, incarico a cui è pervenuto approfittando dell’ormai endemica patologia del sistema politico italiano [continua]
Pubblicazione: 13 06 2014


Luciano Lelli
Dialoghetto di un visitatore del pianeta Montesquieu e di un giudice della Corte Suprema di Cassazione
Emulo ultramodesto di Giacomo Leopardi, probabilmente per qualità letteraria più prossimo al di lui padre Monaldo, autore ad avviso del sublime figlio di "dialogacci", mi sono comunque divertito a immaginare e a configurare in scrittura un dialogo tra un esperto di diritto residente nel pianeta Montesquieu, posto a distanza siderale dalla Terra, ove l'amministrazione equa e al massimo pertinente della giustizia è problematica primaria e assillante, e un giudice della Corte Suprema di Cassazione italiana, tale Antonio Esposito. Il colloquio verte sulle consuetudini di gestione della giustizia in Italia, dappertutto conosciuta come patria del diritto, e, a corollario, sui procedimenti giudiziari avverso tale Silvio Berlusconi, sempre sotto processo, reputabile per ciò malfattore di imponente e stupefacente consistenza
Pubblicazione: 19 05 2014


Piero Ostellino
Quella sentenza e i doveri d'uno Stato
Nel giorno in cui l'inflessibile tribunale meneghino commina a Silvio Berlusconi la pena alternativa al carcere di svolgimento di servizi sociali a scopo redentivo (provvedimento assolutamente grottesco in rapporto a uomo che ha esercitato un ruolo di primo piano nell'edilizia urbanistica e nella evoluzione dei mass media televisivi e. a seguire, ha contrassegnato di sé per un ventennio la scena politica italiana e internazionale), ecco qui una argomentazione esemplare concernente il focus della sentenza contro di lui pronunciata. Ostellino evidenzia con serrata e non parziale analisi che al Berlusconi non vengono imputati specifici acclarati reati, bensì una nuova fattispecie giuridica delinquenziale, quella di "ideatore di reato". Così, a testimonianza inconfutabile che ormai questo disgraziato Paese langue schiavizzato da una vera e propria dittatura giudiziaria, ecco che balza in primo piano il reato punito in tutte le dittature, quello di "opinione". Quando la ribellione?
Pubblicazione: 10 04 2014 (in Corriere della Sera, 4 settembre 2013

Alan Friedman
L'estate segreta di Monti
Per anni Carlo de Benedetti, il magnate industriale italiano, ha trascorso alcuni giorni d'estate rilassandosi con amici e famiglia al clima fresco di St Moritz. L'elegante resort svizzero è il preferito degli esponenti dell'élite italiana; tra questi Mario Monti, l'ex presidente del Consiglio e vecchio amico di De Benedetti. Nell'estate del 2011 i due si incontrarono nel 'ritiro alpino degli industriali per un colloquio privato in merito ad un avvenimento che avrebbe avuto profonde conseguenze pubbliche. "Mario chiese se ci saremmo potuti incontrare , e io scelsi una tipica trattoria svizzera per cena, giusto fuori St Moritz. Ma all'ultimo minuto lui disse che voleva parlare in privato e così ribattei: 'Certamente, passa da casa mia prima di cena', e lui venne da me", dice De Benedetti. "E fu allora che mi disse che era possibile che il Presidente della Repubblica, Napolitano, gli proponesse di diventare Presidente del Consiglio, e mi chiese un parere". De Benedetti afferma che i due uomini discussero "del fatto se avrebbe dovuto o meno accettare l'offerta, ....." [continua]
Pubblicazione: 03 03 2014 (testo tradotto reperito nel sito di Forza Italia
)

Angelo Panebianco
Troppe ipocrisie sugli immigrati
La richiesta di Matteo Renzi di inserire la riforma della Bossi-Fini fra i temi del contratto di governo, al di là delle motivazioni del neosegretario del Pd, potrebbe essere una occasione da cogliere per dare basi più razionali alla nostra politica dell’immigrazione. Dobbiamo solo limitarci a tamponare e contenere i flussi migratori o abbiamo bisogno di interventi più attivi e, soprattutto, più selettivi? Una domanda che diventa possibile se ci si lascia alle spalle le ambiguità e le ipocrisie che hanno fin qui dominato il campo. Le ambiguità dipendono dal fatto che sembriamo incapaci, a causa di certe sovrastrutture ideologiche, di decidere una volta per tutte a quale criterio appendere la politica dell’immigrazione: la convenienza oppure l’accoglienza (il dovere di accogliere i meno fortunati di noi)? Troppo spesso i due criteri vengono mescolati, l’immigrazione viene giustificata alla luce di entrambi. Se non che, si tratta di criteri fra loro in contraddizione. Ne deriva l’impossibilità di formulare proposte coerenti [continua]
Pubblicazione: 23 01 2014 (in Corriere della Sera, 13 gennaio 2014)


Luciano Lelli
Florilegio di soluzioni (utopiche) per strappare l'Italia dal baratro in cui rischia di precipitare (ma forse la catabasi è già definitivamente avvenuta)
Proprio ieri il neosegretario del PD Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si sono incontrati e accordati per introdurre in Italia una serie di indispensabili riforme. In sé nulla di mirabolante ed è dubbio che quanto convenuto si traduca effettivamente in trasformazioni autentiche del Paese. Confidare, comunque, nulla costa, se non il rischio di una ennesima delusione. Servirà quanto la strana coppia ha messo in cantiere a risvegliare l'Italia dal coma? Non credo: solamente una metamorfosi sistemica, gestita da una pluralità di attori, coinvolgente tutti o quasi i risvolti della vita associata potrebbe conseguire il miracolo. Io qui tratteggio la vagheggiata utopia .....
Pubblicazione: 19 01 2014


Luciano Lelli
A proposito dell'attteggiamento supino, anzi succubo, dell'Italia nei riguardi dell'India (e pure di altri Stati)
Forse l'Italia, eccezion fatta per gli anni del ventennio fascista precedenti quelli delle scelte sciagurate del Regime (alleanza con la Germania, approvazione delle leggi razziali, entrata in guerra) non ha mai cessato davvero d'essere una mera "espressione geografica". Vale a dire un territorio pestato da una congerie di individui endemicamente e in contrapposizione faziosi, mai una volta d'accordo tra di loro, animati da una sinistra e irresistibile voluttà di "bellum omnium contra omnes". Individui in larghissima percentuale acefali, senza onore, pavidi, incapaci persino di pensare se stessi forniti di decoro, inetti a ogni atto di forza contro la gente degli altri stati che spesso e volentieri li sbeffeggia, irride e sconciamente sfrutta. Governati da gentaglia ancora più sordida. In merito nulla è più emblematico della vicenda che ci coinvolge con la lontana India, in prima fila al momento nel considerarci inani deiezioni di scarafaggi
Pubblicazione: 14 01 2014


Luciano Lelli
Crociera nel Mediterraneo Orientale
13072013   Inizio della terza crociera di Rosanna e mia nel Mediterraneo Orientale. Viaggio fino a Venezia in treno. A piedi in Piazzale Roma, attraverso il brutto e per niente funzionale ponte dell'archistar Calatrava. Sul People Mover è fulmineo il tragitto fino alla Stazione Marittima. Ma dal punto dell'abbandono coatto del mezzo necessita una protratta deambulazione, noi due intruppati in una cospicua folla di individui diretti alla medesima nostra meta, per raggiungere il luogo dell'imbarco. Ovvia esigenza di sottoporci alle consuete operazioni propedeutiche all'accesso alla nave, del resto non particolarmente prolungate né all'eccesso invasive. Mettiamo infine piede nelle pertinenze della mastodontica nave MSC Divina. Ricognizione della cabina con balcone che abbiamo prenotato: risulta subito di nostra soddisfazione. Fastidio e preoccupazione per il ritardo invero troppo dilatato con cui finalmente ci viene recapitata la valigia, affidata all'organizzazione nel momento dell'imbarco [continua .....]
Pubblicazione: 30 10 2013

Luciano Lelli
Italia: derelitta nazione flagellata dall'ingiustizia della giustizia
Tutta l'estate condizionata, sul versante politico, dalla delirante condanna inflitta a Berlusconi per evasione fiscale: dalla larga fetta della magistratura che esonda, travalica, giudica sulla base dei suoi apriorismi ideologici sinistrorsi in totale spregio dello spirito di giustizia, ha instaurato una vera e propria dittatura dell'Ordine Giudiziario, infrange in continuazione l'equilibrio dei tre poteri apicali dello Stato, corrompendo il quale la sovranità del popolo fittiziamente proclamata dalla Costituzione diventa (seguita ad essere) mero flatus vocis. A questo punto il problema fondamentale non è il destino individuale di Silvio Berlusconi ma quello dell'intera Nazione, a rischio di estinzione in quanto tale se i magistrati assatanati dalla brama del potere politico non rientrano nei ranghi, non adempiono con scienza e coscienza la funzione che dovrebbe essere loro propria
Pubblicazione: 28 08 2013 

Luciano Lelli
Dalla politica come potere all'utopia della politica come servizio
La gente normale è costretta a occuparsi in continuazione dei politici, anche le persone che da essi vorrebbero stare alla larga. A causa di un accentramento frenetico e maniacale su di loro dell'attenzione, spesso morbosa e maliziosa, da parte dei mezzi di comunicazione di massa. Le cose cambierebbero se, utopicamente, nello svolgimento dell'attività politica, prevalesse lo spirito di servizio rispetto alla smania di potere. E se i politici sentissero costantemente sul capo la spada di Damocle della responsabilità degli atti compiuti, comportante anche durissime sanzioni per i ribaldi, gli incapaci, i profittatori. Occorrerebbe che la politica fosse considerata una attività indispensabile sì e purtroppo ma non procacciatrice di vantaggi per i gestori bensì di inconvenienti e rischi. Da svolgere, quindi, nell'ombra, con umiltà e riservatezza, lontano dalle luci della ribalta
Pubblicazione: 18 03 2013


Luciano Lelli
Del Festival di Sanremo e di altre nefandezze televisive
Questa critica a trecentosessanta gradi al Festival canoro di Sanremo è stata trasposta in scrittura prima dell'effettuazione della manifestazione. Alla quale ha arriso uno strepitoso successo di pubblico, di gran lunga superiore a quello conseguito negli anni scorsi. Del tutto a prescindere per altro dalla qualità musicale delle canzonette proposte. Rendo comunque  nota la mia disgustata avversità al miserevole rito, anche a clamoroso dissenso rispetto alla immane massa dei fruitori che l'hanno gradito. Anzi, anche proprio in conseguenza di ciò. La mia condanna si riversa compattamente sull'intero fenomeno "televisione". Perché, con totale inversione dello slogan mcluhaniano "Il medium è il messaggio" è ora inevitabile asserire che "Il messaggio è il medium". Dalla nefandezza endemica e pervasiva del primo degradato, vilipeso, stuprato
Pubblicazione: 04 03 2013


Ernesto Galli Della Loggia
Molte spese pochi valori
"Chi s'inoltra oggi sul sentiero della politica s'inoltra ... in un vuoto abitato dal nulla. Che non a caso attira perlopiù solo donne e uomini vuoti, senza idee né principi. Che una volta eletti sono destinati a passare il proprio tempo in un'aula come fossero pesci in un acquario: impegnati a muoversi senza un vero scopo, a dare vita a finte passioni e a finte battaglie, il loro unico scopo è restare in attesa del cibo". La citazione esplicita assai bene il tono argomentativo complessivo dell'articolo: è in atto in Italia un processo micidiale di crisi della rappresentanza politica a tutti i livelli, aspirazione esclusiva degli eletti (di tutti i partiti) è succhiare soldi ai cittadini declassati a sudditi, senza vergogna e neppure un proposito minimale di rendicontazione. Il tutto si innesta in un collasso generale dei valori, in una impossibilità di perseguire e coltivare ideali, ormai azzerati nella tenebra endemica del nulla
Pubblicazione: 22 01 2013 (in Corriere della Sera, 25 settembre 2012)

Errico Novi
Un'idea per l'Italia. Intervista a Giovanni Reale
Una splendida sequenza di pensieri e suggestioni intellettuali, di un maestro di vita e di filosofia straordinario per levatura culturale e morale. Quale il nucleo concettuale attorno a cui Reale orchestra la sua fascinosa indagine a tutto campo? La constatazione della crisi attuale che non è solo, in prima istanza, economica e finanziaria. Essa promana dallo smarrimento della coscienza della cultura, dall'imperialismo di ciò che è contingente e bassamente utile, dalla convinzione che la salvezza provenga dalla scienza (scientismo) e dalla tecnologia, dalla conseguente incapacità di riconoscere le nostre radici, in assenza delle quali un autore archetipico, fondatore (assieme a Shakespeare) della civiltà letteraria europea viene considerato inutile, superato, inetto a parlare alle generazioni attuali. I cattivi maestri e una scuola in processo mai frenato di degrado sono i maggiori responsabili dello smarrimento in cui l'umanità europea vagola stordita
Pubblicazione: 10 01 2013 (in liberal, 24 agosto 2012)

Luciano Lelli
Sul preoccupante stato di salute della scuola e sulle competenze linguistiche degli Italiani: doppia recensione e commenti
Due significativi interventi "critici" vengono qui sottoposti al vaglio di una disincantata ricognizione valutativa: il volume di Paola Mastrocola Togliamo il disturbo - Saggio sulla libertà di non studiare e l'intervista rilasciata da Tullio De Mauro a il Mulino, pubblicata nel n.6/2012 della rivista.
Mastrocola argomenta con accorata passione sullo stato comatoso della scuola italiana, rovinata da tre imposizioni di pensiero, il
Donmilanismo, il Rodarismo e la Pedagogia democratica. De Mauro discetta da par suo, nell'ambito di riflessioni contestuali sulla scuola, sulla tragica realtà che in Italia l'80% della popolazione è affetta, con gradazioni diverse di incidenza, da un sostanziale analfabetismo. Colpa del quale è sempre degli "altri", brutti sporchi e cattivi, giammai di sé (De Mauro) e della propria inclita consorteria politica e ideologica

Pubblicazione: 02 01 2013


Luciano Lelli
Alcune annotazioni accorate sulla situazione politica italiana
La crisi della derelitta Italia seguita imperterrita a manifestarsi e ad agire: alla sua evoluzione verso uno stadio sempre più patologico concorrono con raro accanimento distruttivo presso che tutte le istituzioni e i soggetti di vertice del Paese, i quali invece, se non fossero intrisi di endemica nequizia, dovrebbero non tralasciare sforzo alcuno per implementare l'asfittico bene comune: presidenza della Repubblica, premier e governo, partiti politici, casta dei politici e politicanti, magistratura in larga misura deviata ed esondante. Una crisi d'identità e di senso dirompente attanaglia soprattutto i due maggiori partiti, PD (nato deforme) e PdL, in fase di demenziale autodistruzione per responsabilità e inettitudine morale e politica di quasi tutti i "capi", dal fondatore Berlusconi ai colonelli ambiziosi e inconcludenti, ormai preoccupati solo del mantenimento delle loro traballanti poltrone
Pubblicazione: 06 12 2012

Luciano Lelli
Congetture confutabili sui reati di opinione
In una società "civile" non dovrebbe esistere alcun reato di opinione. Per l'evidente motivo che chiunque ha il diritto di concepire e rendere pubblica la propria opinione (come congettura, punto di vista, ipotesi, idea personale) su chicchessia, qualunque situazione ed ogni evento. Se tale facoltà viene osteggiata ciò significa egemonia del grave reato di attentato alla libertà di pensiero ed espressione. Ovviamente chi ritenga di essere mal giudicato ha ogni diritto di replica, di reazione verbale anche vibrata. Ma attenzione: libertà di opinione significa consapevolezza di manifestazione di un apprezzamento che può anche essere del tutto errato e riconoscimento all'"altro da sé" criticato di ogni possibile e immaginabile confutazione. In molti casi, inoltre, la coscienza che siamo tutti fallibili dovrebbe indurre alla cautela, alla prudenza e anche alla omissione di ogni manifestazione verbale considerabile denigratoria
Pubblicazione: 19 11 2012


Giovanni Brusio
Saper leggere per contare in futuro
E' costante gestionale arcinota il fatto che i politici italiani riservino un'attenzione prossima allo zero alle questioni scolastiche, lesinando da sempre le risorse finanziarie occorrenti per un adeguato funzionamento del sistema d'istruzione. Tutti assorbiti dalle problematiche economiche, dal PIL, dallo spread. L'OCSE ora sostiene che "Per l'economia del futuro conterà soprattutto saper leggere". Arrivando a parlare di lettura "anche come predittore del benessere economico delle nazioni, forse al pari, se non di più, della stessa moneta". Le tesi dell'OCSE sono connesse al better life index, indice di calcolo del benessere alternativo al Pil. Chissà se la straordinaria rivelazione indurrà gli stralunati politici (e tecnici) nostrani a redimersi
Pubblicazione: 15 10 2012 (in ItaliaOggi, 29 maggio 2012)


Luciano Lelli
Italiani, sveglia! Preparatevi ad assaltare il Palazzo d'Inverno!
Forse mai come oggigiorno il Paese è stato flagellato da una crisi endemica di enorme, progressiva entità. Crisi riscontrabile a tutti i livelli: morale, culturale, politico, sociale, economico, finanziario. L'aspetto più angosciante che incombe è l'impossibilità di scorgere chi  dal marasma sarà in grado di farci fuoriuscire e quando. Sicuramente non gli attuali gestori della "cosa pubblica" che della crisi e del suo aggravamento sono i responsabili, senza - circostanza che concorre a rendere ancora più fosco il quadro - che gli stessi siano di ciò coscienti. Un rinnovamento ab imis della "forma-stato" non dissolverebbe il generalizzato malessere ma contribuirebbe al suo alleviamento. Purtroppo però non si verificherà, perché i membri della casta dovrebbero così almeno diminuire i propri previlegi. Chissà se, a un certo punto, la gente, esasperata e disperata .....
Pubblicazione: 12 10 2012

Luciano Lelli
Evasori fiscali e Stato gabelliere esoso: due nefandezze simbiotiche
Una delle piaghe sociali endemiche di questa derelitta Italia è il mostruoso fenomeno dell'evasione fiscale, che sottrae ogni anno allo Stato centinaia di miliardi e induce lo stesso a tassare sconciamente coloro che alla mannaia fiscale non intendono o non possono sottrarsi. Per tale motivo non è lo Stato la vittima della spregevolezza degli evasori ma la gente che il medesimo ipertassa. Occorre a questo punto proclamare una evidenza con ogni fermezza: lo Stato gabelliere che massacra i contribuenti onesti, non rende loro prestazioni e servizi adeguati all'entità dei prelievi, usa il pubblico denaro per ingrassare la casta dei politici e degli amministratori di vertice, esiste non in quanto curatore del pubblico bene ma per pasturare ad abundantiam tutte le caste, ebbene, tale Stato non è inferiore in nequizia ai malfattori che il fisco frodano e sbeffeggiano
Pubblicazione: 16 09 2012

Luciano Lelli
Da Berlusconi a Monti: democrazia sospesa ma malattia dell'Italia invariata, aggravatasi anzi
Otto mesi di governo degli ottimati capeggiati da Mario Monti, imposto dal presidente Napolitano per trarre fuori l'Italia dai guai, non hanno risolto problema alcuno, essendosi anzi tutti aggravati. Non era dunque l'inadeguatezza, gridata a gran voce dagli assatanati degli ideologismi di sinistra, di Silvio Berlusconi la causa delle disgrazie del Paese. La compagine dei tecnocrati, avente quale punta di diamante il sobrio, sapiente, illuminato neosenatore a vita Monti, sì è dimostrata, alla dura prova dei fatti, assai peggiore della squadra dei legittimi governanti che Berlusconi (voluto dalla maggioranza degli elettori) coordinava e presiedeva. Ora il pronostico è più fosco che mai: soltanto un soprassalto d'orgoglio e un insperabile nuovo spirito di solidarietà nazionale ci trarrebbero, forse, fuori dalle secche. Ma è questa utopia fuori portata per un non popolo quale l'accozzaglia dei residenti sul suolo italico
Pubblicazione: 26 07 2012


Gennaro Malgieri
parola chiave..... Libri
Sono lo strumento di misurazione del limite. L'antidoto all'orgoglio. Il lascito della sapienza che attiva lo spirito critico e la meditazione. Sono sentinelle silenziose pronte a soccorrerci. Un elogio del libro pienamente condivisibile, in particolare in un momento storico in cui la vocazione alla lettura dei libri è in fase di triste attenuazione, con incidenza forse esiziale per la conservazione e l'evoluzione della civiltà. Una sola presa di distanza dal cantore dell'elogio: i libri digitali - gli e-book - in fase di espansiva presenza e fruizione - non sono "non libri" ma libri tout court, diversi solo per il supporto materiale di presentazione, mutamento tecnologico più volte intervenuto nel flusso della storia
Pubblicazione 20 07 2012 (in liberal, 21 aprile 2012)


Dario Antiseri
Il relativismo contemporaneo filosofia inevitabile e virtuosa
Questa intensa argomentazione di Antiseri, concernente una delle problematiche essenziali nella odierna speculazione filosofica, risulta a me glossatore particolarmente centrata e illuminante, quindi condivisibile quasi senza riserva alcuna. Innanzi tutto al massimo pertinente è la distinzione tra livello epistemologico della tematica,ove conformemente all'alta lezione popperiana tutte le spiegazioni razionali sono congetture, e dimensione etica, a-scientifica, ove si alternano e altercano valutazioni e scelte comportamentali non necessariamente "razionali". Però, perché escludere aprioristicamente che ratio et fides, se entrambe emanazioni della divinità, in ultima istanza non si integrino fino alla reciproca compenetrazione?
Pubblicazione: 25 06 2012 (in Corriere della Sera, 19 aprile 2012)


Annalisa Chirico
L'Italia? Paese a libertà limitata per lo strapotere dei magistrati
Intervista a Edward Luttwak. Io sono da anni convinto che la casta più perniciosa contro l'ordinato vivere in Italia sia quella dei magistrati. Ritengo che molti "operatori di giustizia" esondino dalle loro funzioni istituzionali (si consideri l'aberrante accanimento avverso Silvio Berlusconi) e che siano professionalmente infimi (quasi nessun caso criminale di grande rilevanza mediatica, stragi collettive e delitti individuali, da anni e anni non viene più risolto con ristabilimento della giustizia!). Si può sospettare che io sia prevenuto e neppure l'escludo. Ma la lettura di questa intervista a Luttwak m'induce a suppore d'essere addirittura troppo benevolo
Pubblicazione: 21 04 2012 (in il Giornale, 22 marzo 2012)

Luciano Lelli
Cultura e sinistra ideologica
Riporto in servizio un testo inattuale per la sua data di elaborazione (2008) perché, malgrado i mutamenti nel quadro politico da allora avvenuti (di segno inesorabilmente peggiorativo, oggi, sotto la dittatura ideologico-finanziaria del duo Napolitano-Monti), la sostanza ontologica dell'argomentazione permane inalterata. La sinistra ha clamorosamente fallito, in tutto il mondo, il paradiso in terra che prometteva si è rivelato, là dove ha dominato il marxismo-comunismo, il più abominevole degli inferni, eppure gli adepti della grande e catastrofica illusione permangono imperterriti nella loro arrogante presupposizione di saggezza eminente e verità definitivamente da essi emanante. Follia totale  o mistificazione cosmica, nello stupefacente fenomeno?
Pubblicazione: 13 04 2012


Luciano Lelli
L'arte della turlupinatura: una mostra non mostra
A Rimini, ennesima esibizione annuale di pittura organizzata da Marco Goldin. Messi in soffitta gli idolatrati impressionisti, stavolta il "critico futurista" (come lo designo nella recensione) ha ammannito un sontuoso "piatto iconico" battezzato con il titolo Da Vermeer a Kandinsky. I quali però con la ratio (misteriosissima) dell'esposizione hanno assai poco da spartire, presenti con due opere di secondaria rilevanza rispetto alle mirabilia con frequenza generate dai loro pennelli. Assale a un certo punto il visitatore il sospetto che il Goldin, riuscito nella memorabile impresa di confezionare una "mostra non mostra", o turlupini gli inconsapevoli frequentatori o sia pervenuto a un livello angustiante di marasma euristico, a forza di arzigogolare sofisticati e tossici teoremi interpretativi
Pubblicazione: 12 03 2012


Luca Ricolfi
Disoccupati e la strada verso il nulla
In un frangente di becero giovanilismo imperante, non s'ha ritegno neppure a falsare i numeri. Non un giovane su tre è disoccupato ma una quantità enormemente inferiore. Il vero problema è che i giovani (d'età cronologica) il lavoro non lo cercano, arrivano tardi nel mercato dello stesso rispetto ai coetanei della comunità europea, con una preparazione culturale e professionale nettamente deficitaria. Responsabilità rilevante di tale stato di cose non va addebitata solo ai "giovani", amorfi e inclini alla dissipazione di sé: i genitori, rinunciatari rispetto al loro imprescindibile impegno educativo, e una istituzione come la scuola, svuotatasi di rigore, disciplina, severità, mission orientata all'eccellenza, valorizzazione dello spirito di sacrificio come strumento per la realizzazione di sé, condividono ampiamente con i "giovani" stessi l'onere dell'endemico disagio crudamente in scena
Pubblicazione: 27 12 2012 (in La Stampa, 5 febbraio 2012)


Luciano Lelli
La spregevolezza delle caste è indubbia: ma gli Italiani sono migliori?
Ormai quasi tutti dicono peste e corna delle caste (non solo di quella dei politici ma anche degli affiliati ad altri gruppi di potere e di privilegi). Neppure si può escludere che, incedendo la catastrofe finanziaria ed economica, qualcuno sia tentato di passare dalle parole ai fatti, contro coloro che del disastro sono ritenuti i responsabili. Ma gli Italiani sono poi migliori di quanti li governano, amministrano e giudicano? Una succinta analisi dei vizi endemici che ci contraddistinguono costringe a sostenere che no, si dà perfetta omologia tra l'endemica a-moralità della gente e la nequizia degli appartenenti alle caste
Pubblicazione: 21 01 2012


Luciano Lelli
Oscillazioni pendolari della storia e tensione, tutto nonostante, verso l'utopia
Gli umani sono del tutto inetti a trarre dalla storia adeguate lezioni. Per cui occorre mestamente riconoscere che Historia non est magistra vitae. Si prenda in considerazione la fallimentare costruzione dell'Unione Europea: con più coraggio ed avvedutezza progettuali non si sarebbe realizzato il monstrum che ora rischia di esplodere, sostanziato d'una moneta fittizia testimoniante una catastrofica egemonia della finanza sulla politica, intesa questa come azione illuminata per rendere al minimo tribolato il transito di donne e uomini nell'esistenza
Pubblicazione: 18 12 2011


Magdi Cristiano Allam
Tornare alla lira ci salverà. Ecco perché
E' arrivato il momento di riconsiderare la nostra adesione all'euro e il ripristino della nostra sovranità monetaria, anche attraverso la rinazionalizzazione della Banca d'Italia e attribuendo direttamente al Tesoro l'emissione della moneta così come èavvenuto in passato. E' ora che decidiamo se vogliamo diventare schiavi di questa Europa dell'euro, autocratica, materialistica, consumistica e relativista, o se scegliamo di affrancarci finanziariamente, riscattare la nostra sovranità nazionale e rinascere come civiltà con un'anima che mette al centro la persona non la moneta, persegue il bene comune non il profitto costi quel che costi
Pubblicazione: 03 12 2011 (in il Giornale, 21 novembre 2011)


Marcello Pera
Siamo stati annessi alla Germania. E ce lo meritiamo
Con il governo Monti è accaduto l'Anschluss. L'Italia è stata ancora una volta forzosamente annessa alla periferia del Reich. Con la complicità di tutta la classe politica italiana, accondiscendente e remissiva, che pare addirittura felice di svendere la sovranità popolare, la costituzione, la democrazia, il parlamento. Gli uomini del Reich hanno detto: "Via tutti i politici italiani, solo tecnici". E la Sventurata ha alzato la sbarra al Brennero senza muovere ciglio
Pubblicazione: 03 12 2011 (in Libero, 23 novembre 2011)


Carlo Caffarra
Omelia per la solennità di San Petronio
L'arcivescovo di Bologna, durante la cerimonia celebrativa della solennità di san Petronio, ha proposto una straordinaria omelia, incentrata sulla problematica condizione della città di Bologna, ma emblematica di uno stato generalizzato dei luoghi della convivenza umana. Partendo dalla constatazione del degrado da cui è "sfregiata e deturpata nella sua bellezza" la città, il cardinale suggestivamente evoca una serie di connotati relazionali carenti e auspicabili: l'amicizia civile, la costitutiva dimensione sociale della persona umana, la "capacità di donarsi", l'imprescindibile conversione culturale che ha nome di sussidiarietà
Pubblicazione: 01 11 2011

 

Luciano Lelli
Indignati, protestatari, professionisti del lamento: all'opera!
Questo testo era stato appena confezionato quando la cruda realtà degli eventi ne ha immediatamente evidenziato la pertinenza: Roma messa a ferro e fuoco, appunto da indignati, protestatari e professionisti del lamento. Subito è cominciato il consueto scaricabarile: la manifestazione era pacifica e sacrosanta, a rovinarla sono stati pochi delinquenti. Errore, menzogna: non tutti hanno palesato la medesima carica di violenza e criminalità ma la collusione, la connivenza di tutti è indubbia. Come si esce dall'impasse? Con una sola strategia: evitando sterili sfilate e piazzate, ragionando, studiando, sfruttando con la massima determinazione i propri talenti, esercitando una critica rigorosa nei riguardi di se stessi oltre che degli "altri"
Pubblicazione: 16 10 2011


Vincenzo Trione, Quelli che hanno ucciso l'arte
Gillo Dorfles, L'arte oggi è ancora viva: la performance non l'ha uccisa
Paolo Conti, "Ma l'elogio della reazione ha fatto centro"
Una "querelle" estremamente stimolante, suscitata dalla pubblicazione del pamphlet di Jean Clair L'hiver de la culture. Tra studiosi (Sgarbi è capofila) che condividono la condanna pronunciata dal critico francese degli estremismi che dissennatamente coltiva gran parte dell'arte contemporanea così portandola all'estinzione e altri (Dorfles, Francesco Bonami, Achille Bonito Oliva) che invece ritengono la medesima in buona se non perfetta salute, anche grazie alle proposte di gente come Cattelan, Hirst, Koons. Il pendolo della pertinenza argomentativa oscilla dalla parte di Jean Clair?  
Pubblicazione: 14 09 2011 (in Corriere della Sera, 8 e 9 agosto 2011)

Luciano Lelli
Sulla crisi drammatica che attanaglia anche l'Italia: alcuni ragionamenti censori e congetture utopiche
Asserisce un abusato proverbio che prima o poi tutti i nodi vengono al pettine: il momento del redde rationem, per l'Italia, dopo decenni di spese dissennate che hanno provocato l'accumulo di un debito pubblico spaventoso, è infine inesorabilmente arrivato e minaccia di trascinare il Paese nel fondo più oscuro del baratro. Il governo s'arrabatta freneticamente per tamponare le falle che dappertutto s'aprono, molti errori compiendo. L'opposizione dei sinistri, sempre ossessionata dalla voluttà di "mandare a casa Berlusconi", contribuisce con la propria demenzialità ad aumentare il livello della catastrofe. Esiste una via di scampo dal collasso? Forse no, a causa dell'insipienza generalizzata che su tutto incombe e ogni speranza travolge. I provvedimenti utopici argomentati qui arrecherebbero un sollievo strutturale. Ma ovviamente, per ignavia, inettitudine e difesa del "particulare", mai verranno attuati
Pubblicazione: 05 09 2011


Magdi Cristiano Allam
Non ci servono giovani immigrati. Facciamo più figli
Soltanto un intellettuale che ha conquistato la "cittadinanza italiana" e non l'ha ereditata per ius sanguinis come Allam manifesta la libertà di pensiero e il coraggio di essere "politically incorrect" a proposito di quello che si può considerare il problema di maggiore consistenza sociale oggi, l'immigrazione. Tre le tesi che non si possono non sottoscrivere senza riserve: l'Italia non ha bisogno di immigrati in specie clandestini, i danni d'ogni sorta arrecati dai quali superano di gran lunga gli ectoplasmatici vantaggi. Per non farsi prima o poi sommergere dall'ondata islamica è indispensabile un aumento di natalità degli Italiani, anche con adeguate tutele politiche, amministrative ed economiche. E' etico infine aiutare i popoli del Terzo e del Quarto Mondo: là dove hanno avuto la ventura di nascere, non incoraggiandone l'approdo avventuroso alle nostre coste
Pubblicazione: 19 07 2011 (in il Giornale, 18 luglio 2011)

Luciano Lelli
Discorso sulle elezioni amministrative appena perse dal PdL e sugli esiti della sconfitta sopra i destini imminenti d'Italia
Dopo un'esaltante serie di vittorie elettorali reiterate dal 2008 al 2010 (la quale ha suscitato depressione e furore nelle desiecta membra di gruppi e gruppuscoli costituenti l'ectoplasmatica sinistra) stavolta PdL e Lega non hanno ripetuto le passate performances, anzi. Squilli di tromba finalmente dagli avelli in cui giacciono gli squinternati eredi di una ideologia feroce ma determinatissima nella sua volontà di potenza. Sconcerto e delusione nella coalizione governativa, stavolta non animata come al solito dalle recite finora trascinanti di Silvio Berlusconi. Ora il quadro è fosco e alto il rischio che i delicati processi di resistenza ai morsi della crisi economica internazionale vengano destrutturati
Pubblicazione: 08 06 2011


Luciano Lelli
Sulla democrazia nelle teorie e nelle pratiche: azzardi ermeneutici di un impolitico
Forse mai come nei giorni correnti si è affabulato di democrazia e dei rischi che essa corre in Italia: secondo un'opinione assai diffusa per via della presenza e delle iniziative di Silvio Berlusconi. Il dibattito a cui si assiste è generalmente di basso livello, a prescindere dalle angolature ideologiche di emanazione delle tesi sostenute. Qui si tenta una analisi più circostanziata e severa dell'essenziale fenomeno di organizzazione della vita sociale genericamente definito democrazia e si ipotizza che le cause di malessere della stessa non siano ascrivibili al soggetto da molti colpevolizzato
Pubblicazione: 20 04 2011


Luciano Lelli
In merito ai blateramenti ossessivi  oggidì egutturati sulla cultura
Da settimane, con insistenza inconsueta, si conciona in Italia di cultura, soprattutto per rampognare il governo che, incline alla nequizia, cinico e baro (secondo il cristallizzato giudizio degli oppositori) taglia a man bassa le risorse da destinare alla cultura e così infligge colpi esiziali agli assetti civili del Paese. Ma che cos'è propriamente la cultura? Solo il complesso delle espressioni di coloro che protestano a gran voce? Oppure la cultura è, robustamente, anche altro? Perché poi dev'essere lo stato (cioè tutti i cittadini paganti le tasse) a sostenere la cultura e non invece, con più pertinenza, la "società civile" e coloro che di una certa cultura si nutrono?
Pubblicazione: 29 03 2011


Luciano Lelli
La dimensione estetica nell'esistenza dell'umanità e delle persone
Lungo l'intero flusso della storia, a redenzione dal "male di vivere", si è diffusamente fatto ricorso alle risorse della funzione estetica, sia a complemento di quella prioritariamente pratica che, in egemonia, entro la complessa fenomenologia delle arti. La crisi della civiltà che oggi ci attanaglia dipende anche da un deperimento della funzione estetica, nella doppia valenza identificata. E' ipotizzabile una fuoriuscita dall'angustiante empasse? Virtualmente sì, magari con forzatura utopica della speranza: se l'umanità e i singoli sapranno attuare una duplice renovatio, etica e, appunto, estetica
Pubblicazione: 13 03 2011


Luciano Lelli
La riesumazione dell'ideologia, falsificazione pregiudiziale della realtà
Caduto nel 1989 il Muro di Berlino, parve che l'ideologia nella sua espressione più estrema, quella marxista, fosse messa fuori gioco, definitivamente. Invece, come velenosa araba fenice, essa è risorta dalle sue ceneri, in forma, in Italia, di antiberlusconismo, solo coagulante di una vasta ed eterogenea aggregazione di partiti e gruppi politici. L'improvvida riesumazione induce alla coltivazione del sospetto che dell'ideologia mai l'umanità riuscirà a liberarsi, se non parzialmente e provvisoriamente, per l'azione maieutica dei felici pochi che alle sue insidiose malie non si sottomettono con troppa proclività
Pubblicazione: 03 03 2011


Ernesto Galli della Loggia
Un disperato qualunquismo (con una postilla di Luciano Lelli)
Il politologo e gran firma del Corriere della Sera nell'imminenza del nuovo anno ormai - sempre farcito di
veleni e di macroscopiche negatività - decollato, dipinge un quadro veramente fosco concernente la situazione sociale, politica, economica, culturale dell'Italia. L'esperto inclina a ritenere che l'assetto funzionale del Paese, da decenni in inesorabile e progressivo deterioramento, sia pervenuto a uno stadio tale di patologia, da non consentire secondo ragione l'espressione di una previsione di redenzione. Non appieno in linea con la figurazione tutta buia di Galli della Loggia, Luciano Lelli la correda con una sua postilla sostanziata di precisazioni e animata da una propensione non ugualmente tutta nutrita di pessimismo
Pubblicazione: 19 01 2011 (in Corriere della Sera, 30 dicembre 2010)


Gianfranco Ravasi
Artisti. Decoratori o cercatori di Dio?
Una densa argomentazione, di grande spessore speculativo e informativo, sulla funzione degli artisti nel contesto della cultura contemporanea, con scandaglio gettato sul rapporto infranto, da ripristinare nella sua perduta pregnanza, tra arte e dimensione religiosa. Di tale imprescindibile esigenza è consapevole non solo la Chiesa, per secoli committente e fruitrice delle più mirabili espressioni dell'arte (iconica, musicale, verbale) ma anche i più ispirati artisti del Novecento.
Pubblicazione: 15 01 2011 (in Avvenire Agorà Idee, 8 novembre 2009)


Giorgio Israel
La scuola fa schifo. E se fosse ottima?
Articolo di rilevante consistenza, falsato però, sul piano della presentazione, da un titolo fuorviante. Perchè intento dell'autore non è affatto il contrasto del convincimento circa lo stato comatoso della scuola italiana con una supposizione antitetica, bensì una critica molto aspra dei metodi di valutazione delle scuole, degli insegnanti e degli apprendimenti basati sulle prove cosiddette oggettive (OCSE-Pisa, INVALSI). Molto condivisibile, anche se di ardua attuazione, la tesi che una valutazione autentica ed efficace può essere realizzata da gruppi valutativi presieduti da ispettori.
Pubblicazione: 15 01 2011 (in il Giornale, 27 dicembre 2010)


Dino Cofrancesco
Non si governa dando retta a chi va in piazza
In Italia (ma anche in Inghilterra e in Francia) si sta diffondendo e ampliando una tendenza perniciosa per la democrazia liberale: la pretesa di minoranze antigovernative anche facinorose e violente di imporre al Parlamento la propria volontà, solitamente assestata nella conservazione dell'esistente. Il lucido, rigoroso saggio qui riproposto analizza magistralmente l'angustiante fenomeno. Liberalismo e pluralismo partecipativo entrano in conflitto se i membri di una comunità nazionale non sono accomunati da un globale atteggiamento relazionale di civic religion
Pubblicazione: 02 01 2011 (in Libero, 29 dicembre 2010)

 
Luciano Lelli
Da niente test a solo test: i paradossi della scuola italiana
In Italia si dà una vera predilezione per le soluzioni antinomiche, con frequenti migrazioni dall'uno all'altro dei poli antitetici. Ciò si verifica con particolare costanza in campo scolastico. Per esempio, per anni e anni si è manifestata una opposizione ostinata e perentoria avverso le cosiddette prove oggettive (ed esterne) di valutazione. Quindi s'è fatto un salto clamoroso fino all'altra estremità, oggigiorno i test imperversano e sulla attitudine valutativa degli stessi fideisticamente si giura e spergiura. Bene sarebbe l'assestamento in una posizione più equilibrata
Pubblicazione: 21 12 2010

Edgar Morin
Lumi, si spegne il mito
Una serrata, fascinosa riflessione sul rapporto tra religione e ragione che si fonda sulla tesi che la ragione arrogante ed esclusivista assume apparenza di nuova religione. Dalla quale occorre emendarsi, integrando le positività dei "Lumi" con una rinnovata attenzione all'imprevedibilità, all'affettività, al sacro. Perché "è oscura la fonte stessa da dove nasce la nostra luce"
Pubblicazione: 05 12 2010 (in Avvenire, 27 aprile 2010)

Luciano Lelli
De Politica et de hominum politicorum iniquitate
La politica è necessaria e inevitabile, anche se le persone dall'azione di coloro che la praticano come professione traggono più danni che vantaggi. In proposito l'attuale situazione italiana è addirittura esemplare: entro il flagello della crisi finanziaria ed economica, ci si aspetterebbe che tutti i politici lottassero solidalmente a perseguimento del bene comune. Nulla di tutto ciò. Prosegue imperterrita l'oscena partita che da oltre sessant'anni massacra il Paese: l'abbattimento del governo, l'estromissione dalla gestione del potere del premier che la maggioranza dei cittadini ha scelto quale nocchiero pro-tempore
Pubblicazione: 17 11 2010

Luciano Lelli
Precari e qualità della scuola
Anche quest'anno, come da tempo succede, il problema scolastico maggiormente al centro dell'attenzione è quello dei precari. Ma esso non afferisce propriamente alla qualità della scuola, che di certo non sarà salvata dal suo attuale coma profondo dall'arruolamento in massa, senza accertamento alcuno di attitudini e competenze, di centinaia di migliaia di precari, storici e non. Per uscire dalla sabbie mobili che minacciano di inghiottirla, la scuola ha bisogno di un numero "adeguato" di insegnanti, motivati, preparati e soddisfatti di sé. Oltre che di una valorizzazione generalizzata delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
Pubblicazione: 27 09 2010


Angelo Aquaro
Contro Darwin e i suoi apostoli
Intervista allo scienziato Massimo Piattelli-Palmarini, in occasione della pubblicazione del libro che ha scritto in collaborazione con Jerry Fodor, Gli errori di Darwin, nel quale, fuori dall'ideologismo solitamente imperante nell'affrontamento di siffatte problematiche, rigorosamente all'interno del paradigma scientifico, viene messo in questione soprattutto uno dei capisaldi dell'evoluzione darwiniana, la selezione naturale
Pubblicazione: 01 09 2010 (in la Repubblica, 29 marzo 2010)


Luciano Lelli
La scienza oltre se stessa: l'intelligenza umana al cospetto dell'intelletto di Dio
L'argomentazione prende le mosse da tesi assai stimolanti di Luigi Verzé, sull'emanazione dell'intelligenza umana dall'intelletto di Dio e sulla potenza che detto riverbero conferisce all'intelligenza umana, per spingersi in una critica delle eccessive limitazioni poste a confine delle possibilità rivelative della ricerca scientifica in specie entro l'epistemologia di Kant e Popper. A corroborazione dell'ipotesi di un nuovo possibile slancio vengono convocati autori
Pubblicazione 13 08 2010


Luciano Lelli
Della catabasi di questa sciagurata Italia, datasi tra le grinfie dei fascisti rossi
Testo nato quale argomentazione di politica, in forma di pamphlet violentemente polemico, in quanto tale non esente da espressioni di dileggio e di ostilità emotiva, rieditato a distanza di quasi tre anni con sua trasmigrazione - per l'inattualità entro di esso intervenuta per via della imprevedibile evoluzione degli eventi - dal settore argomentativo a quello narrativo. Una premessa puntualizza le intenzioni e l'atteggiamento attuale dell'autore
Pubblicazione: 02 07 2010


Luciano Lelli
Testi in versi
Esercitazioni di scrittura in versi effettuate dall'autore sporadicamente entro un protratto arco di anni. Poiché nessun estetologo o critico consapevole dell' "arte" sua può arrogarsi il diritto di sancire se una elaborazione linguistica afferisce o meno all'empireo della poesia, ma solo è legittimato a manifestare in merito un suo personale giudizio di valore, queste espressioni si potrebbero anche denominare tout court poesie. L'autore preferisce però un appellativo neutro, denotativo. Quello, appunto, di "testi in versi"
Pubblicazione: 31 05 2010

Michel Maffesoli
Esultiamo, Dioniso è tornato. E' un'orgia di idee e passioni
Una magnifica provocazione del pensatore francese, spirito libero e lungimirante, incentrata sulla suggestione del ritorno di Dioniso sulla scena della contemporaneità. Ciò significa estetizzazione dell'esistenza, diffusione capillare dell'arte nella vita quotidiana, attenzione al qualitativo, rifiuto della produttività, ribellione contro la devastazione degli spiriti
Pubblicazione: 29 05 2010 (in il Giornale, 14 dicembre 2009)

Edgar Morin
Eloge de la métamorphose
Un'argomentazione estremamente fascinosa del celebre sociologo e filosofo francese nella quale, secondo la consuetudine di ricerca e stilistica del pensatore, tesi altamente suggestive sul passato, il presente e l'avvenire dell'umanità vengono proposte mediante una sequenza prevalentemente analogica di illuminazioni e scandagli, capaci di innescare nel lettore un fervido e personalizzato lavorio intellettuale
Pubblicazione: 16 05 2010 (in Le Monde, 9 gennaio 2010)

Luciano Lelli
Sinistra, centro, destra: parole abusate vuote di senso
Analisi, in proiezione storica, delle concezioni sottese ai tre termini menzionati e delle strutturali modificazioni concettuali e prassiche intervenute nell'arco di un ventennio e oltre, soprattutto dopo il crollo del comunismo mondiale. Per incidenza del quale i termini si sono del tutto desemantizzati e la sinistra ha completamente smarrito il senso di sé e della sua -supposta - missione salvifica
Pubblicazione: 09 03 2010

Giovanni Reale
Davanti all'antica basilica è evidente il fallimento dell'arte contemporanea
L'illustre filosofo si interroga sui motivi della "crisi dell'arte contemporanea", con riferimento "contrastivo" a un capolavoro eccelso quale il Sacro Monte di Varallo, pervenendo alla conclusione che essa è generata dall'oblio dei valori fondanti la condizione umana e dalla conseguente egemonia, imperante, di nichilismo e relativismo
Pubblicazione: 04 01 2010 (in il Giornale, 23 novembre 2009)

Luciano Lelli
Arcaiche ossessioni e nuovi orizzonti per una scuola di qualità
Viaggio in utopia per la palingenesi della scuola italiana, tentata di morire. Agghiacciato dalla implacabile miseria del presente, l'autore, abbandonatosi a una allucinazione onirica, è folgorato da una visione iperuranica
Pubblicazione: 16 12 2009

  Luciano Lelli
  
* Curriculum vitae
  * Bibliografia


  GIORNALI, RIVISTE
  SITI WEB di riferimento

 
Avvenire
  Corriere della Sera 
  Il Giornale
  Il sussidiario
  Le Monde
  Libero

 
Arte
  Barbadillo
  Cortile dei Gentili
  EreticaMente
  exibart
  il Mulino
  letteratura.it
 
Le Scienze
  Pagina Tre
 
Parol
 
Tempi
 
The New Yorker
  The Paris Review

  Think News
  Totalità


  Corpus Thomisticum
  Documenta catholica omnia
  Liber Liber
  Project Gutenberg
  Sant'Agostino
  The Latin Library



 























Questo  sito  WEB   si  prefigge   di   proporsi   alla  fruizione  come  "rivista"  in  una  duplice accezione:  in  esso, periodicamente,  vengono   pubblicati   contributi   originali,   prevalentemente   del  direttore  del  sito  (non  solo, ovviamente).
Esso  funziona però  come rivista  anche  in quanto  passa  in  rassegna,  esplorando  l'universo  in espansione  del WEB,   argomentazioni,   narrazioni,   illuminazioni,  intuizioni,   approfondimenti,   invenzioni,   critiche,   paradossi,  dibattiti, interviste,  polemiche,  irrisioni,  esplorazioni, .....  parsi  al  curatore rilevanti per l'intelligenza, l'originalità, lo spirito creatore, la libertà di ricerca, l'esemplarità (positiva e negativa), l'attualità da cui sono permeati.
La  riproposizione qui  di detti interventi  reperiti nel  WEB  intende pertanto costituirsi come una sorta di "rassegna stampa"  a-temporale,  oltre  le contingenze  della  fuggevole  quotidianità  a cui  sono spesso "condannate" anche riflessioni meritevoli di più duratura consistenza,  fungere  dunque da "cassa di risonanza" degli interventi trascelti e segnalati, come espressione di apprezzamento e valorizzazione della loro valenza culturale.
Va  da  sé  pertanto  che  non  si  ha  in  animo  di  appropriarsi  di  prodotti intellettuali appartenenti ad altre fonti comunicative  ma  di  compiere  rispetto  agli stessi  un servizio, appunto,  di  messa in  ulteriore  evidenza, sempre menzionando l'origine e quasi sempre invitando tramite link ad accedere direttamente ai "contenitori" originari.
Con  riferimento  reticolare  alle articolazioni  della rivista,  l'attività  di  ricerca  e  di  scelta  qui intrapresa delinea intenzionalmente una Weltanschauung, una concezione  dell'antropologia umana connotata da costanza, ricorrenza  e solidarietà delle argomentazioni e delle rappresentazioni qui rubricate.
 
mailto:lulell@tin.it Ultima modifica:
23 04 2023

Periodico diretto da Luciano Lelli - Copyright © 2009 - Tutti i diritti riservati